Trimestre anti-inflazione, sconti in supermercati e farmacie: dove si risparmia di più
L’iniziativa vale fino al 31 dicembre 2023 ed è partita in 35mila punti vendita come farmacie, alimentari, market. Per i consumatori ci sono sconti, promozioni e prezzi bloccati sui prodotti a marchio. A un mese dal via Federdistribuzione parla di un successo, l’Unione nazionale dei consumatori di un flop
- È passato poco più di un mese dall’avvio del trimestre anti-inflazione voluto dal ministro delle Imprese Adolfo Urso. I prezzi dei beni alimentari per la cura della casa e della persona, spiega Il Messaggero, per il momento rimangono però fermi rispetto a settembre. A ottobre si conta infatti una variazione del +0,1%
- I dati più precisi per la valutazione del trimestre anti-inflazione saranno forniti dal Garante per la Sorveglianza dei prezzi e dovrebbero arrivare al ministero del Made in Italy nel corso del prossimo mese. Nel frattempo, ci sono opinioni diverse: i rappresentanti dei consumatori parlano di un flop, la grande distribuzione alimentare sottolinea risultati tangibili. Invece, il cosiddetto calo del “carrello della spesa” su ottobre 2022, passato da +8,1% a + 6,3%, è determinato dal forte aumento che c’era stato un anno fa rispetto a settembre
- L’iniziativa vale fino al 31 dicembre 2023 ed è partita in 35mila punti vendita (farmacie, alimentari, market). Per i consumatori ci sono sconti, promozioni e prezzi bloccati sui prodotti a marchio
- Il Messaggero ha raccolto le singole iniziative comunicate nei supermercati, per capire quale offre un risparmio più sostanzioso. La Coop, per esempio, propone uno sconto su oltre 200 prodotti a marchio Coop di largo consumo, altri 1000 prodotti a marchio con prezzi bloccati fino alla fine dell’anno (tra questi biscotti, olio, succhi, marmellate, caffè, tonno)
- Da Conad si trovano oltre 600 prodotti a prezzi calmierati fino alla fine dell’anno (dal riso alla farina, passando per i prodotti per pulire in casa). Alla Lidl invece c’è l’intero carrello con prezzo bloccato sotto i 20 euro (latte, uova, spaghetti, farina ecc). Il Carrefour ha 900 prodotti a prezzo calmierato e 30 prodotti a 30 euro. Prezzi calmierati anche al Despar, per 300 prodotti
- Da Todis sono stati calmierati anche i prodotti senza glutine e senza lattosio. Esselunga, infine, ha messo 40 prodotti a meno di 40 euro a prezzi bloccati. Fino al 31 dicembre si può contare inoltre su uno sconto del 20% su una selezione di prodotti a marchio. I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio - alimentari e non - del mese di settembre evidenziano un incremento del valore dell'1,3%, al quale corrisponde un calo dei volumi del 4,4%
- Secondo Federdistribuzione nel mese di ottobre si registrerebbero i primi segnali positivi, da 12 mesi a questa parte, sull’andamento dei volumi nel comparto alimentare. A ottobre i prodotti a marchio dei distributori (tra cui i grandi supermercati, da Coop a Lidl, passando per Conad ed Esselunga) hanno visto un aumento delle vendite in volume del 5,4%, contro la crescita del 2,5% di settembre. L'inflazione su questi prodotti è scesa dal 6,5% di settembre al 3,4% di ottobre
- La quota di mercato dei prodotti a marchio raggiunge così ad ottobre il risultato storico del 32,9%, con una crescita di 0,5% rispetto a settembre. Per quanto riguarda l’industria delle grandi marche, il trend delle vendite a volumi è in terreno negativo (-0,5% a ottobre, contro -1,6% di settembre), con l’inflazione su questo segmento che scende dal 7,6% al 6,2%, e la quota di mercato che perde lo 0,5%
- Il presidente dell’Unione nazionale dei consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la misura ‘flop’: “Una scatola vuota in cui ogni punto vendita può fare quello che vuole con offerte farlocche a danno dei consumatori: ora la conferma ufficiale arriva dall’Istat. Rispetto a settembre i prezzi dei prodotti alimentari, ossia quelli interessati dal Carrello Tricolore, invece di scendere di prezzo salgono addirittura (+0,1%)”
- Quanto all'aumento delle vendite dei prodotti a marca del distributore, conclude, “lo avevamo ampiamente previsto: la distribuzione ha colto l'opportunità mediatica data dal trimestre per spingere su quei prodotti, gli unici sui quali poteva realisticamente fare degli sconti. Insomma è probabile uno spostamento nelle vendite verso quelli a marca del distributore a danno delle altre marche, mentre vediamo nei supermercati crescere il fenomeno della shrinkfkation: costi uguali su prodotti con peso minore”