Nonostante la situazione instabile e il nuovo conflitto che ha coinvolto Israele e Hamas, la zona gioca un importantissimo ruolo in campo energetico. Di questi aspetti si è occupata la puntata di "Numeri", di Sky TG24, andata in onda il 2 novembre
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- Il Medio Oriente si rivela tutt’ora un’area molto strategica per gas e petrolio, nonostante la situazione instabile e il nuovo conflitto che ha coinvolto Israele e Hamas. Di questi aspetti si è occupata la puntata di "Numeri", di Sky TG24, andata in onda il 2 novembre
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- Analizzando i dati sul gas e sul petrolio che provengono dal Medio Oriente, facendo un confronto tra oggi e gli anni '70, questa si rivela un'area tuttora molto strategica
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- Questo nonostante in questi ultimi 50 anni sia molto aumentata la quota delle energie rinnovabili, come si vede, ad esempio, nella grafica, nel caso dell'Europa (nel 2023 le rinnovabili rappresentano il 23% delle fonti)
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- Guardando al futuro, considerando le politiche attuali, nel 2050 gas e petrolio rimarranno comunque strategici (passeranno dal 53% al 46%)
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- Secondo le previsioni, la quota di produzione di petrolio del Medio Oriente nel 2050 sarà addirittura maggiore rispetto a quella del '75
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- Situazione analoga per la quota di produzione di gas, a ulteriore riprova che il Medio Oriente resta un'area di fondamentale importanza per la produzione di energia mondiale
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- Per capire l'impatto che un allargamento del conflitto in Medio Oriente potrebbe avere sull'Italia, occorre analizzare quali sono i nostri principali fornitori di petrolio. In testa c'è l'Azerbaijan, seguito da Libia e Iraq
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- In questa grafica, invece i nostri principali fornitori di gas: in testa l'Algeria, poi Azerbaijan e Qatar