Tredicesime, senza taglio del cuneo importi più leggeri dal 2024: cosa sappiamo
L’ipotesi di ridurre il cuneo fiscale anche sulle tredicesime nel 2024 è stata a lungo accarezzata dal governo. Già all’inizio dell'estate, però, l’idea è stata accantonata per ragioni di ordine finanziario
- Secondo quanto prevede l’ultima bozza della legge di bilancio, il taglio del cuneo fiscale, la principale misura voluta dal governo Meloni nella manovra che prevede un intervento di circa 10 miliardi di euro per sostenere le buste paga degli italiani con un reddito inferiore a 35 mila euro lordi, non avrà effetti sulle tredicesime
- In merito all’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, nell'ultima bozza della legge di bilancio è riconosciuto "un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima"
- Inoltre, il taglio del cuneo viene aumentato di un punto percentuale qualora la retribuzione mensile, per tredici mensilità, non superi 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima. "Tenuto conto dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche", si legge nel testo
- In merito al taglio del cuneo, c'è da ricordare che per gli statali l’erogazione degli sgravi continuerà a essere applicata in maniera differita. Infatti, per un milione e 200 mila dipendenti pubblici la decontribuzione verrà corrisposta da NoiPa sul cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio
- Inoltre quest’anno, oltre al taglio del cuneo, si sommano alcune una tantum anti-inflazione dell’1,5% maturata da gennaio a luglio. Un semplice dipendente ministeriale ha già incassato 185 euro in più ad agosto e poi, una volta smaltiti gli arretrati, 23 euro al mese. Più consistente l’aumento per i dirigenti: i livelli più alti hanno preso 534 euro ad agosto e poi, in ciascun mese, tra i 52 e i 66 euro. Per i funzionari gli incrementi sono compresi tra 29 e 44 euro. Mentre per gli assistenti gli aumenti partono da 24 euro e arrivano fino a 31 euro
- L’ipotesi di ridurre il cuneo fiscale anche sulle tredicesime nel 2024 è stata a lungo accarezzata dal Governo. Già all’inizio dell'estate, però, l’idea è stata accantonata per ragioni di ordine finanziario
- Con la prossima manovra ora Palazzo Chigi si prepara a confermare l’impronta lasciata con il decreto lavoro, approvato nel maggio scorso, che prevede il taglio del cuneo fiscale, a partire da luglio, di 4 punti per i redditi fino a 35 mila euro. Uno sgravio al quale va aggiunto il rifinanziamento del taglio del 2% introdotto dal governo Draghi fino ai 35mila euro e del 3% fino a 25mila euro
- I due interventi produrranno, anche per il prossimo anno, un aumento delle retribuzioni fino a un massimo di 100 euro. Secondo i calcoli della Cgia, Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato, per gli stipendi fino a 25 mila euro lordi il taglio del cuneo al 7% comporta un aumento dello stipendio attorno ai 70 euro al mese. Per le retribuzioni da 25 a 35 mila euro lordi, invece, la riduzione scende al 6% con un aumento in busta paga di circa 90 euro mensili
- Per quanto riguarda le tredicesime, il governo progetta una riforma più complessiva della struttura di imposizione. Nella delega che apre la strada alla riforma fiscale si fa riferimento alla "applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e per i redditi riconducibili alla tredicesima"