Manovra, le misure sulle pensioni: da quota 104 all’Ape sociale. Cosa sappiamo
Sono numerosi i provvedimenti inclusi nella bozza del testo della Legge di bilancio riguardanti l’ambito pensionistico: presenti molte novità, come Quota 104 e l’Ape sociale, ma anche alcune modifiche, in particolare per Opzione donna, che può scendere se ci sono uno o più figli. Dal 2024 previsti alcuni cambiamenti anche per le rimodulazioni delle pensioni, che saranno riviste al ribasso
- Sono tante le misure a tema pensioni presenti nella bozza del testo della Manovra, già licenziata dal Consiglio dei ministri e al varo del Parlamento nelle prossime settimane. Presenti molte novità, da Quota 104 all’Ape sociale, e alcune rimodulazioni di temi importanti, come le pensioni delle lavoratrici che potranno essere riviste in caso di presenza di uno o più figli
- Dal prossimo anno i lavoratori “contributivi” potranno riscattare in maniera agevolata periodi “non coperti da retribuzione e di adempimenti relativi a obblighi contributivi”: il sistema previsto funzionerà con un meccanismo molto simile a quello del riscatto della laurea
- Come funzionerà il sistema? I versamenti potranno avvenire con una rateizzazione fino a un massimo di 120 rate, che dovranno però avere un importo non inferiore a 30 euro. Nel settore privato a concorrere alla chiusura dei “vuoti contributivi” potranno essere anche i datori di lavoro agendo sui premi di risultato con forme di deducibilità fiscale
- Nel 2024 si potrà accedere al canale di uscita anticipata con almeno 63 anni d’età e 41 di versamenti, ma agganciate a questa Quota 104, che prende il posto di Quota 103, ci sono alcune “penalizzazioni” dal punto di vista retributivo, soprattutto con riferimento ai periodi lavorati fino al 31 dicembre 1995, per il calcolo del trattamento, agendo sul meccanismo dei coefficienti di trasformazione
- Più lunghi, invece, i tempi per quanto riguarda le finestre d’uscita per le uscite anticipate, ovvero lo spazio di tempo tra il raggiungimento dei requisiti e il momento per imboccare la strada del pensionamento, che sarà da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico
- Come prevedono le bozze della Manovra, dal 2025 le pensioni anticipate con 42 anni di contribuzione (termine che scende a 41 per le donne), a prescindere dall’età anagrafica, saranno automaticamente adeguate all’aspettativa di vita: due anni prima, quindi, del termine attualmente previsto, cioè il 2026
- Novità si registrano anche in merito all’ape sociale: infatti, sale a 63 anni e 5 mesi il requisito anagrafico previsto per accedere all’indennità specifica per alcune categorie. Il requisito precedente era di 63 anni
- La bozza della manovra conferma sostanzialmente Opzione donna nella versione ristretta in vigore quest’anno (caregiver, lavoratrici con invalidità fino al 74% e “licenziate”) ma con una soglia anagrafica che lievita a 61 anni
- Questa soglia può scendere: infatti è previsto che arrivi a 60 anni, in presenza di un figlio, e a 59 anni, con più figli. Restano necessari anche almeno 35 anni di contribuzione
- L’indicizzazione degli assegni è garantita al 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo Inps. Dal 2024 previsti cambiamenti, poiché salirà dall’85% al 90% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo. Tutte le altre “fasce” resteranno invariate, tranne l’ultima, quella degli assegni più pesanti, ovvero sopra 10 volte il minimo, per la quale è prevista una riduzione della rivalutazione dal 32 al 22%