Fisco, dal taglio Irpef alla mini-Ires: i temi sul tavolo del governo Meloni
Lunedì 16 ottobre si terrà il consiglio dei ministri che affronterà i primi aspetti della manovra e alcuni nodi della delega fiscale. Le due aliquote Irpef inferiori saranno accorpate: l’attuale minima del 23% passerà da 15mila a 28mila euro. Debutterà inoltre la mini-Ires al 15%
- Il 16 ottobre si terrà il consiglio dei ministri che dovrà esaminare il progetto di bilancio da inviare a Bruxelles e i primi aspetti della manovra. L’attenzione andrà soprattutto a una coppia di decreti legislativi tramite cui dovrebbe partire l’attuazione della delega fiscale
- Oltre al provvedimento sulla tassazione internazionale approderà anche un decreto “taglia-tasse”, diviso – ricorda Il Sole 24Ore – in due filoni incentrati sulle persone fisiche e sulle imprese
- Le due aliquote Irpef inferiori saranno accorpate: l’attuale minima del 23% passerà da 15mila a 28mila euro. Debutterà inoltre mini-Ires al 15%
- Quest’ultima sarà riservata solo a chi aumenterà il numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato. Non saranno premiati perciò gli investimenti qualificati diversi da quelli nel capitale umano
- Il taglio Irpef per ora riguarderà solo il 2024: partirà, infatti, con una copertura integrale limitata al prossimo anno. Alle manovre successive sarà così imposta un’ipoteca aggiuntiva a quella già determinata dalla riduzione del cuneo fiscale. Anche quest’ultima dovrebbe essere prorogata solo in via annuale
- Come ricorda Il Sole 24Ore, nel caso del taglio Irpef la riduzione degli sconti fiscali porterebbe solo uno dei quattro miliardi necessari: quindi, nei prossimi mesi, andranno trovate coperture per replicare il taglio dal 2025 in poi
- L’applicazione dello sconto Ires anche agli investimenti qualificati al momento è stata rinviata. La decisione è stata presa dal governo a seguito della Global Minimum Tax e del disegno di legge delega sul riordino degli incentivi alle imprese ancora in discussione alle Camere secondo cui il contribuente che beneficia del taglio dell’Ires deve rinunciare agli altri incentivi. Opzione questa – spiega sempre Il Sole – quasi impossibile a causa del quadro normativo in evoluzione
- Il regime dell’Ires diventa perciò quello ridotto al 15% per le nuove assunzioni. Se qualche impresa sceglierà di restare al 24% per poter sfruttare le altre agevolazioni potrà continuare a farlo, dichiarandolo
- Inoltre, nel decreto dovrebbero essere inseriti coefficienti di maggiorazione dello sconto fiscale per chi assume alcune categorie di lavoratori: un esempio sono gli ex titolari di reddito di cittadinanza
- Il cdm di lunedì 16 dovrebbe inoltre proseguire con il decreto anticipi. In totale si prevedono 3,2 miliardi: due di questi verranno con grande probabilità assegnati agli statali tramite l’erogazione di una tantum