Mutui, meglio a tasso fisso o variabile? I calcoli da fare per valutare cosa conviene
Il forte aumento dei tassi sta causando il caos nella richiesta dei mutui con 9,5 miliardi di euro in meno, rispetto al 2022, erogati dalle banche a chi acquista casa. Cosa sapere sulle diverse opzioni e qual è la scelta più conveniente
- Nei primi 6 mesi dell’anno le banche hanno erogato, a chi acquista casa, 9,5 miliardi di euro in meno rispetto al 2022. La cifra è ricavata dai primi due rapporti 2023 sul mercato residenziale dell’Agenzia delle Entrate e mostra come la situazione riguardo ai mutui sia ancora complicata
- Le ridotte transazioni registrate nel semestre sono dovute alla diminuzione degli acquisti assistiti da finanziamento ipotecario, al punto che oggi solo 42 operazioni su cento si effettuano grazie a un mutuo. Lo scorso anno erano 52
- L’Euribor trimestrale è arrivato al 4%, l’Eurirs ventennale è attorno al 3,2%. Quest’ultimo continua però ad avere un andamento atipico per cui decresce con l’allungarsi della durata: il trentennale è al 3% e il divario con l’Euribor sale a un punto
- Stando a questi dati, MutuiOnline, come riporta il Corriere della Sera, ha messo a confronto un finanziamento da 140mila euro per un’abitazione del valore di 200mila. Il risultato è che al 20 settembre la media dei cinque tassi fissi più convenienti a 20 anni è del 3,81% nominale e del 4,04% effettivo, con una rata pari a 834,42 euro, mentre nei variabili il tasso nominale è al 4,61%, quello effettivo al 4,84% e la rata costa quasi 55 euro in più
- Sempre sulla stessa analisi, riguardo al trentennale il fisso ha un tasso nominale del 3,75% ed effettivo del 3,99%, con rata media di 650,76 euro, il variabile ha tasso nominale del 4,71%, che sale al 4,91% effettivo e la rata costa 71 euro in più
- Attualmente la quota di chi sta optando per il variabile oggi è ridotta, l’ultimo bollettino Abi segnala che le erogazioni del fisso sono il 73% del totale. Il Corriere della Sera ha provato a calcolare la variazione possibile della rata su un mutuo da 140mila euro di nuova stipula
- Per il finanziamento a venti anni ipotizzato qui al 5% una variazione di 50 centesimi dell’Euribor in più o in meno comporta dopo un anno di rimborsi una modifica nell’importo della rata di 61,61 euro. Da 989,93 iniziali in caso di salita si passa a 1.051,54, in caso di discesa a 938,32. Le variazioni di entrambi i segni si riducono anno dopo anno: dopo un quinquennio 50 centesimi in più o in meno comportano una modifica del pagamento mensile pari a 57,55 euro
- Nel mutuo a 25 anni, al 5,1% dopo un anno la variazione della rata è di 61,23 auro, al quinto anno di 55,45. Infine, nel finanziamento trentennale, al 5,2% dopo un anno la rata varia di 60,63 euro, al quinto anno di 52,16
- Con una situazione ancora instabile, chi acquista casa oggi tende a preferire il tasso fisso che viene percepito come più sicuro perché prevede che l'importo della rata resti costante per tutta la durata del finanziamento
- Il tasso variabile cambia a seconda delle oscillazioni dei mercati finanziari ed è una soluzione preferibile quando il tasso d’inflazione è in calo