Aumento tassi mutui, durata più lunga per chi è in difficoltà

Economia
Simone Spina

Simone Spina

È questa la strada che le banche vogliono imboccare dopo l'appello del governo contro i rincari delle rate a tasso variabile. Tra le ipotesi, quella di diluire i pagamenti a chi è in ritardo (ma non oltre i tre mesi). Ma ci sono anche altri strumenti

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Le banche tentano di rendere concreto l’invito del governo a venire incontro a chi è in difficoltà con le rate del mutuo a tasso variabile, aumentate in modo consistente nell’ultimo anno col rialzo del costo del denaro.

L'ipotesi allo studio

Una delle ipotesi a cui lavora l’Abi, l’associazione bancaria, è quella di dare più tempo a chi è in ritardo, bloccando l’importo da versare per un certo numero di mesi, una circostanza che permette di diluire i versamenti ma – ovviamente - comporta più interessi totali da sborsare. Questa possibilità varrebbe solo per chi è rimasto indietro per non più di tre mesi: se si supera questa soglia, infatti, il mutuo – secondo le regole europee - va classificato come deteriorato e a quel punto non ci sono possibilità di sconti.

Allargare la tutela prevista in manovra

Si punta anche ad allargare le maglie di uno strumento previsto dall’ultima legge di Bilancio, alzando da 35 a 45mila euro il reddito Isee che permette di passare dal variabile al fisso, sempre che si sia in regola con le rate. Non è detto che sia la soluzione più conveniente nel lungo periodo.

Il salvagente del fondo Gasparrini

Per chi in difficoltà economica ed è in ritardo di una o due mensilità per il mutuo della prima casa, invece, esiste la sospensione della rata fino a un anno e mezzo tramite il fondo pubblico Gasparrini, che versa gli interessi in casi specifici come la perdita del lavoro o una riduzione del fatturato per le Partite Iva.

La surroga e le misure dei singoli Istituti

Per tutti c’è poi la strada della surroga: bisogna andare a caccia di condizioni migliori cambiando banca. Diversi Istituti, intanto, hanno promesso di aiutare le famiglie in difficoltà allungando le rate del mutuo variabile, che riguarda circa un terzo di chi si è indebitato col mattone e tra i quali molti sono al riparo grazie al cap, il tetto all’aumento dei tassi.

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