Bonus per il lavoro portuale, cosa sapere sul contributo: come funziona e a chi spetta
Il 19 settembre, nella Gazzetta Ufficiale, è stata resa nota una nuova agevolazione, destinata a tutte le imprese operanti nell’ambito marittimo e volto ad aiutare i dipendenti. La misura, però, non può superare l’80% della spesa del richiedente
- Il governo ha varato un nuovo bonus: sulla Gazzetta Ufficiale n. 219 del 19 settembre 2023 è stato pubblicato il Decreto 11 agosto 2023 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, recante la disciplina dei termini e delle modalità di richiesta del cosiddetto "buono portuale", istituito dalla legge di Bilancio 2023
- Possono ottenere il bonus le imprese marittime o di navigazione titolari di autorizzazione o di concessioni. Possono averlo anche le imprese che svolgono attività di trasporto, ovvero di movimentazione di persone e di merci all'interno delle aree portuali
- Il bonus viene erogato alle imprese che hanno dipendenti con contratto di lavoro subordinato, anche in somministrazione o con contratto di apprendistato, oppure beneficiari di trattamenti di integrazione salariale, e per soci-lavoratori di cooperative
- Il bonus può essere riconosciuto per agevolare il conseguimento/il rinnovo della patente e delle abilitazioni professionali dei dipendenti, per veicoli e per la movimentazione di persone e di merci: in questo caso ha un importo massimo pari a 2.500 euro, per una sola volta, per ciascun dipendente regolarmente in forza
- Il bonus può essere erogato anche per sviluppare modelli di organizzazione e gestione con un importo massimo pari a 10mila euro per ciascuna impresa richiedente
- Il bonus può essere richiesto anche dalle imprese per incentivare azioni di riqualificazione del personale dipendente, per un importo massimo di 50mila euro
- Dati gli importi massimi citati, va ricordato però come il contributo abbia un valore pari, al massimo, all'80% della spesa sostenuta dall'impresa richiedente
- Le imprese richiedenti devono presentare la domanda di erogazione a mezzo pec al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, allegando la documentazione specifica per ciascun tipo di intervento. L'invio va effettuato all'indirizzo mail dg.tm@pec.mit.gov.it a pena di inammissibilità e deve essere sottoscritta in formato digitale dal titolare dell'impresa o dal legale rappresentante
- All’interno della domanda devono essere presenti la denominazione o ragione sociale; il codice fiscale/partita IVA; l'indirizzo di posta elettronica certificata; le dichiarazioni del titolare dell'impresa o del legale rappresentante l'art. 47 DPR 445 2000 dicembre 2000, n. 445, attestanti il possesso del titolo autorizzativo o concessorio
- Il decreto non riporta scadenze per le domande, ma specifica che saranno evase fino ad esaurimento delle risorse disponibili, pari a 3 milioni di euro per il 2023