Cuneo fiscale, Meloni: “Lo confermeremo per tutto il 2024 e spero di fare qualcosa di più”

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La premier intervistata ha fatto il punto sullo stato della Legge di Bilancio, su Caivano, i migranti e anche sull’anno di permanenza a Palazzo Chigi. “Cerco di rimanere molto concentrata su quello che faccio ma a volte penso ‘Mamma, ma chi me lo ha fatto fare...’. Misogini gli attacchi della sinistra sulla mia tenuta psicofisica”, ha detto

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Cuneo fiscale e manovra, sanità, sbarchi e i 330 giorni a Palazzo Chigi. Sono stati tanti i temi toccati nell’intervista rilasciata da Giorgia Meloni al programma di Retequattro “Dritto e rovescio”. Centrale il tema della prossima Legge di bilancio, che occuperà l’agenda di governo delle prossime settimane. “Per questa legge di Bilancio abbiamo 4 grandi priorità: sostenere i redditi bassi; le pensioni, mi piacerebbe dare un segnale sulle pensioni più basse; famiglia e natalità; sanità, che è una grande priorità per l'Italia. Stiamo lavorando per abbassare i tempi delle liste d'attesa che sono oggettivamente troppo lunghi”, ha dichiarato la premier ai microfoni del programma. Tema centrale promette di essere anche il cuneo fiscale, che Meloni vorrebbe “confermare per tutto il 2024 e spero di fare anche qualcosa di più". Una novità potrebbero invece essere le borse di studio. “Sto pensando a un piano imponente di borse di studio per studenti meritevoli, da accompagnare sin da quando sono molto giovani. Servono borse di studio cospicue per andare avanti. Un modello quindi completamente diverso", ha dichiarato la premier.

Il Superbonus

Non poteva mancare un riferimento al Superbonus: “Quello che è stato fatto con il Superbonus è un buco di 140 miliardi di euro a fronte di una valutazione molto inferiore e non li ha pagati Giuseppe Conte. I soldi serviti sono stati pagati da qualsiasi italiano per più di 2.000 euro a testa. Un debito perché Giuseppe Conte doveva fare la sua campagna elettorale. Io ora questi soldi li devo togliere da qualche altra parte. Stiamo cercando soluzioni per salvaguardare le aziende con crediti incagliati e ci ritroviamo con un macigno che pesa sulla legge di Bilancio”, ha dichiarato la premier.

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I migranti e gli attacchi della sinistra

Altro tema dell’intervista lo sbarco di numerosi migranti sulle coste italiane. “Sul tema degli sbarchi non è tanto una questione di strategia. Bisogna capire che il fenomeno è epocale, l’Africa è in una situazione difficilissima, è una polveriera. Perché somma i problemi che aveva già a una serie di problemi acuiti negli ultimi tempi. In mezzo Sahel sono in corso colpi di stato, c’è la guerra del grano e quindi la crisi alimentare, c’è il tema della siccità”, ha dichiarato la premier, che ha poi indicato anche la strategia migliore per affrontare il fenomeno. “L’unico modo serio per affrontare la questione è aiutare i Paesi africani con piani di investimento seri e fermare le partenze illegali per poter gestire la migrazione legale che può essere utile per chi in Europa ritiene possa essere utile. Questo è quello che continuiamo a proporre. Ma sia chiaro, e mi pare che ormai lo capiscano tutti, che se qualcuno pensa di poter affrontare un fenomeno così epocale chiudendolo in Italia, non è possibile. Non lo permetterò”, ha sottolineato Meloni. A tal proposito, poi, in merito alla domanda se ci fosse o meno una sorta di “regia esterna” dietro questi sbarchi, ha dichiarato: “Io ho visto una strategia sugli sbarchi, ma non è che la vedo io, è palese, della sinistra italiana ed europea che cerca di smontare qualsiasi cosa si provi a fare”, ha dichiarato la presidente del Consiglio. I riferimenti sono precisi. “Un esempio è l’ultima lettera da parte del Pd che ha scritto a von der Leyen che va bloccato l’accordo con la Tunisia, come già aveva fatto l’Alto rappresentante Borrell, anche lui vicino all’area socialista, e la ministra verde tedesca. Se la sinistra vuole proporre un modello alternativo, oltre all’idea di far sbarcare centinaia di milioni di africani in Italia e in Europa, ci aiuta”. L’intenzione di Meloni è chiara: “Continuo a proporre da anni una missione navale europea per fermare le partenze irregolari. L'Europa l'aveva anche messa nero su bianco, la missione Sophia. Aveva tre parti. L'unica che è stata attivata prevedeva che le navi europee andassero a recuperare i migranti e per paradosso si rivelò un fattore di attrazione. Al prossimo Consiglio europeo chiederò di attivare l’altra parte: usare cioè le navi europee per fermare i trafficanti, impedire le partenze, in accordo con le autorità del Nord Africa, e secondo me anche con le organizzazioni sovranazionali. È la proposta che intendo portare al prossimo Consiglio europeo".

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Il caso Caivano

Altra questione toccata è quella del caso Caivano. “Caivano è una sfida. Credo che in uno Stato giusto le zone franche non possano esistere. Portiamo sicurezza, strumenti per offrire alternative, luoghi dove si possa avere altro rispetto al degrado. Nelle case popolari bisogna avere il coraggio di entrare, non c’è neanche un censimento. Capita anche che il reddito di cittadinanza lo gestisce la camorra. E a casa mia la camorra non gestisce i soldi dello Stato. E non pensino che mi fanno paura con le loro stese, con le loro mitragliate. Perché rispondiamo colpo su colpo”, ha dichiarato Meloni.

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Il bilancio dei giorni a Palazzo Chigi

Sono ormai passati 330 giorni dall’insediamento a Palazzo Chigi e per questo la premier ha voluto fare una sorta di bilancio. “Sembrano anche di più. È una vita molto particolare, ammesso che si possa definire così. Non rimane niente fuori da quello che deve essere fatto. Quasi tutto quello che accade nel mondo in qualche maniera ti riguarda. È un'emergenza continua, chiudi da una parte, risolvi un problema, se ne aprono altri dieci. Non è un lavoro facile, richiede molta tenuta di testa, molta concentrazione. Come faccio? Giorno per giorno, come direbbe Rambo. Io ho deciso di affrontare un problema alla volta, di rimanere molto concentrata, leggo pochissimo i giornali e i commenti, cerco di farmi guidare da quello che la mia coscienza dice essere giusto, dopodiché ci sono i momenti in cui dici 'Mamma mia, chi me l'ha fatto fare...'”, ha dichiarato, rispondendo poi alle accuse. “Mi accusano di essere nervosa? Dicono anche di peggio, nei corridoi si vocifera che avrei le crisi di panico, che prenderei psicofarmaci. Figurarsi, non ho mai avuto una crisi di panico in vita mia. Mi diverte pure vedere la sinistra che si crogiola in questa sua convinzione che magari stando lì ad attaccare tutte le persone che mi vogliono bene uscirò fuori di testa, perché si vede che non mi conoscono bene", ha sottolineato la premier, evidenziando come “gli attacchi alla mia natura psicofisica siano veramente misogini. Dire che siccome sei una donna non ce la farai con la testa, mi ricorda quando all'inizio della storia repubblicana in Parlamento si discuteva del fatto che le donne non potessero fare il magistrato perché una volta al mese avevano il ciclo e diventavano isteriche. Ecco, la sinistra italiana evidentemente è rimasta lì”.

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