Migranti, dai rimpatri ai corridoi umanitari: il piano Ue in 10 punti per aiutare l’Italia
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa con Giorgia Meloni al termine della sua visita a Lampedusa, ha illustrato le nuove misure che Bruxelles intende prendere per sostenere Roma nella gestione della crisi migratoria. Pattugliamenti in mare supportati da Frontex, l'apertura a nuove missioni sulla scia di Sophia, più collaborazione con la Tunisia e con altri Paesi africani: ecco cosa prevede
- Lotta ai trafficanti, pattugliamenti in mare supportati da Frontex e dalle altre strutture europee per i rimpatri, una riflessione sull'ipotesi di nuove missioni, corridoi umanitari per creare alternative agli arrivi illegali. Sono alcune delle misure principali annunciate oggi dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – dopo la visita a Lampedusa con Giorgia Meloni - nell’ambito di un piano d’azione in 10 punti per sostenere l’Italia nella gestione dei migranti. Ecco quali sono
- La prima linea d’azione prevede che l’Italia sia aiutata da Frontex, dall'agenzia per l'asilo e da altri soggetti europei per affrontare la crisi accogliendo, registrando e identificando i migranti in arrivo sull'isola di Lampedusa
- Bruxelles si impegna a intensificare i suoi sforzi per trasferire i migranti da Lampedusa verso altre destinazioni, anche sollecitando i Paesi Ue ad attivare il meccanismo volontario di solidarietà per accoglierli sui propri territori nazionali
- Frontex fornirà aiuto anche nelle operazioni di rimpatrio dei migranti verso gli Stati di origine. A questo scopo si prevede anche l’intensificarsi dei rapporti con questi Paesi
- “Saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti”, ha detto Ursula von der Leyen nella conferenza stampa congiunta insieme alla premier Meloni che ha chiuso la sua visita a Lampedusa. Si punta quindi a potenziare la lotta agli scafisti, anche attraverso un rafforzamento della normativa e tramite una maggiore collaborazione con i Paesi di origine e transito
- Frontex andrà intensificare la sorveglianza aerea e navale. Non si esclude però – come chiesto da Roma – che si procederà con nuove missioni navali seguendo il modello di Sophia, la prima operazione militare di sicurezza marittima europea nel Mediterraneo centrale, lanciata nel 2015
- Un’altra via per colpire i trafficanti punta a intervenire sulla catena della logistica, ad esempio sequestrando e distruggendo le imbarcazioni utilizzate per il traffico di esseri umani
- L’Agenzia europea per l'asilo verrà affiancata alle autorità nazionali per esaminare più in fretta le domande presentate dai migranti, respingendo quelle prive di fondamento e rispedendo nei Paesi di origine chi le ha presentate
- Per smantellare la rete dei trafficanti si cercherà poi di creare alternative valide, e legali, alle rotte utilizzate oggi. Si prevede quindi un rafforzamento dei corridoi umanitari, che von der Leyen ha definito "la misura più efficace per contrastare le bugie dei trafficanti e spezzare il circolo vizioso" che si è creato negli anni
- Come ha sottolineato Meloni, per la lotta alle migrazioni irregolari potrebbe essere particolarmente efficace rafforzare la cooperazione con l’Onu. Il piano Ue si muove proprio in questa direzione. Insieme alle agenzie che si occupano di migranti (Unhcr e Oim) si cercherà di garantire sempre la protezione dei migranti anche durante i ritorni assistiti
- Il decimo punto prevede di accelerare l'attuazione del memorandum d'intesa sottoscritto lo scorso luglio con la Tunisia, così da definire nuovi progetti per la lotta ai traffici illegali di migranti e arrivare quindi allo sblocco dei fondi messi a disposizione da Bruxelles