Scontrini folli, dal taglio del toast al piattino per la condivisione, i casi dell'estate
La stagione estiva che si sta concludendo ha visto numerose segnalazioni da tutta Italia su sovrapprezzi praticati dai titolari di bar e ristoranti. Dall'episodio di Como a quello in Liguria, fino all’acqua di rubinetto, al cucchiaino pagato e agli gnocchi da 845 euro, ecco alcuni degli episodi che hanno fatto più discutere
È stata l’estate degli scontrini pazzi: in tutta Italia, da nord a sud, sono stati tanti i casi di prezzi esagerati registrati dai clienti, puntualmente denunciati sui social, su siti come Tripadvisor o anche su alcune testate, con la relativa coda di polemiche
Monte Amiata, 4,5 euro sul conto per tovaglioli e posate d'asporto
DIVISO A METÀ – Caso celebre quello che si è registrato a Como, dove due turisti si sono visti recapitare uno scontrino con un sovrapprezzo di due euro per il taglio del toast vegetariano
Como, chiedono di dividere toast a metà: sul conto 2 euro in più
ACQUA DI RUBINETTO – Discorso diverso, invece, quello di Eraclea, comune di 12mila abitanti affacciato sul Golfo di Venezia. Sul gruppo Facebook “Sei di Eraclea Mare se…” un’utente di nome Arianna ha denunciato il pagamento di venti centesimi per un bicchiere di acqua di rubinetto
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IL SERVIZIO TORTA – In un locale del centro di Palermo, un gruppo di venti persone ha dovuto pagare venti euro in più per il taglio della torta di compleanno, giunta direttamente da casa, a cui si è aggiunto il relativo servizio. Un euro a testa, quindi, per ogni persona presente, a prescindere che abbia o meno assaggiato la torta
Palermo, sullo scontrino 20 euro per servire la torta di compleanno
LA CREMA DI CAFFÈ – Su TikTok è stato un vero e proprio caso quello raccontato da Marco Decarolis, che ha mostrato quanto ha pagato una colazione a Casamassima, comune in provincia di Bari: il costo di tre creme caffè e due biscotti è stato di 16,30 euro
Cerea, Mussolini sullo scontrino. Titolare: "Difendo i miei ideali"
PASTA AL POMODORO A VENEZIA – Al coro delle critiche si è aggiunto anche Cateno de Luca, che ha postato su Instagram lo scontrino di una sua cena a Venezia per quattro persone, costata la bellezza di 309 euro. “Eravamo in quattro … di cui uno per risparmiare ha preso spaghetti al pomodoro ma non credeva che costassero 30 euro!”, ha scritto sul social
IL PIATTINO CONDIVISIONE – Altro caso famoso quello del “piattino condivisione”: a denunciarlo è stata Selvaggia Lucarelli, che su X ha raccontato il caso di una mamma e di una bambina in un’osteria ligure. “Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino”, ha scritto
PROSCIUTTO E MELONE – Al Brunelleschi Bistrot in piazza Duomo a Firenze, prosciutto e melone sono in menù a 20 euro. Il prosciutto è assicurato toscano dop “aged” 12 mesi, ma è ben visibile l’etichetta adesiva che copre i prezzi precedenti
IL CUCCHIAINO IN PIÙ – In un ristorante-pizzeria di Alba, in Piemonte, un cliente si è visto recapitare un sovrapprezzo di 1,50 euro al conto per la richiesta di un cucchiaino in più per assaggiare una crema catalana in condivisione
LASAGNE A 23 EURO – Tra le tante segnalazioni, una delle ultime è quella del piatto di lasagne del ristorante Bernabò di piazza Mascheroni, a Bergamo, dove la specialità della casa viene proposta a 23 euro. “Ogni piatto ha un suo food cost, non sono classiche lasagne bolognesi e ogni ingrediente è di primissima scelta, dalla carne alla sfoglia, tutto viene prodotto in casa”, hanno dichiarato al Corriere della Sera
GNOCCHI FRITTI DA 845 EURO – Incredibile quanto accaduto in un chiosco a Maranello, in provincia di Modena: una comitiva di 24 persone, comprensiva di undici bambini, si è vista presentare un conto di 845 euro per una cena a base di taglieri di salumi con gnocco fritto e tigelle. Dopo le proteste la cifra è scesa a 620 euro, infine a 585
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