
Decreto caro voli, le strategie delle compagnie aeree contro il tetto ai prezzi
Il decreto prevede lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda e se il prezzo di vendita è del 200% superiore alla tariffa media. Vieta anche di fissare le tariffe in base alla profilazione web. Nel frattempo Ryanair ha cancellato 3 rotte nazionali e ridotto i voli su altre 7 mentre EasyJet ha chiesto al governo di rivedere le decisioni prese

Le compagnie aeree low cost hanno già espresso il loro parere contrario al “decreto Omnibus”, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 7 agosto ed ora si attende un tavolo collettivo per discutere il provvedimento. Lo riporta Il Sole 24 ore
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Il decreto, infatti, prevede lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda e se il prezzo di vendita è del 200% superiore alla tariffa media
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Inoltre è vietato alle compagnie aeree di fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo usato
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Ryanair ha cancellato tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e ridotto le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi
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EasyJet ha invece invitato il governo a rivedere le decisioni prese perché il decreto, secondo la compagnia, porterà a un aumento del prezzo dei voli e si scontra con il principio di libertà tariffaria stabilito dalla normativa Ue

I dubbi sul provvedimento del governo non arrivano però solo dalle compagnie aeree low cost, anche la Commissione europea ha sollevato dubbi e avviato verifiche

"Posso confermare che i servizi della Commissione hanno contattato le autorità italiane per ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso delle misure adottate", ha detto un portavoce dell'esecutivo europeo in merito al decreto del governo

"La Commissione - ha aggiunto - sostiene le misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, a condizione che ciò sia ovviamente in linea con le norme del mercato interno dell'Ue e mi riferisco anche al fatto che la concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è di solito la migliore garanzia di prezzi accessibili nei nostri mercati del trasporto aereo liberalizzati”

“C'è anche la possibilità, in casi specifici ed eccezionali, di stabilire obblighi di servizio pubblico per garantire livelli minimi di servizio e di connettività territoriale", ha proseguito il portavoce

Sul fatto se il decreto sia in linea con le regole Ue, precisa che "saremo in grado di pronunciarci una volta che abbiamo chiarito tutte le informazioni pertinenti con le autorità italiane e avremo concluso la nostra analisi”

Intanto, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha chiarito che “ci siamo confrontati con tutte le compagnie, anche ovviamente con Ryanair, e avremo un tavolo collettivo giovedì prossimo”

All'incontro, secondo le parole di Urso riportate dal quotidiano, parteciperanno “le compagnie, le Regioni, le associazioni che rappresentano i gestori degli aeroporti, le autorità di controllo, il sistema ferroviario, perché dobbiamo affrontare in prospettiva anche le questioni riguardanti l'intermodalità”
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