
Caro voli, ecco come funziona l’algoritmo che stabilisce il prezzo
Il governo italiano ha decretato lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole in determinati contesti. L’Ue ha chiesto a Roma di fare chiarezza, mentre l’ad di Ryanair ha liquidato la questione come la fantasia di gente "che guarda troppo Netflix", perché "non ci sono algoritmi" e la compagnia "non fa profili dei clienti”. Il Corriere della Sera ha potuto osservare come funziona uno di questi sistemi

L’intervento del governo italiano sul caro-voli continua a far discutere. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha infatti decretato lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda e se il prezzo di vendita del biglietto è del 200% superiore alla tariffa media del volo. Vietato inoltre fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo usato
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Sul provvedimento è intervenuta la Commissione Europea, che ha chiesto al governo "chiarezza" sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. E l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, ha stroncato il decreto definendolo "ridicolo e illegale”, perché "interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue: è una roba populista e di stampo sovietico", quindi "da cancellare"
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Wilson, inoltre, ha rispedito al mittente anche le accuse di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, parlando di "spazzatura" e ha liquidato la storia dell'algoritmo per fissare le tariffe come la fantasia di gente "che guarda troppo Netflix", perché a Ryanair "non ci sono algoritmi" e la compagnia "non fa profili dei clienti"
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Su questo tema però nei giorni scorsi era trapelato un certo "stupore" dal Ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso, perché "sull'uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali. È l'America, dunque, 'non lo Stato sovietico', che indaga il fenomeno già da molti anni", hanno sottolineato fonti del ministero
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Ma cosa sarebbero questi algoritmi, e quale sarebbe il loro funzionamento? Il Corriere della Sera ne ha potuto osservare uno appartenente a una compagnia low cost europea. Si tratterebbe, secondo la fonte del quotidiano di via Solferino, di “un software che modifica costantemente i prezzi a seconda delle prenotazioni o, nelle versioni più sofisticate, dell’esistenza o meno di un concerto in quel dato momento in quel luogo o dell’arrivo del maltempo”
L'approfondimento del Corriere della Sera
Secondo il Corriere, l’algoritmo in questione non modificherebbe le tariffe in base al dispositivo utilizzato per prenotare: “È una cosa che non interessa e non sapremmo nemmeno come fare”. In realtà “l’unico obiettivo è riempire l’aereo e farci il maggior ricavo possibile. Non proponiamo una tariffa diversa a seconda che uno usi un dispositivo con sistema operativo Android o iOs, come abbiamo letto in una relazione inviata al governo italiano, non c’è una profilazione individuale”

Invece “abbiamo dei parametri che ‘qualificano” la popolazione locale”. Per esempio “gli italiani, a parità di rotta, hanno una propensione alla spesa inferiore ai tedeschi o agli inglesi e di questo l’algoritmo deve tenerne conto o ci fa finire fuori mercato”. Il Corriere ha inoltre avuto modo di osservare l’andamento negli ultimi sette mesi di una rotta nazionale italiana

La curva, riporta il quotidiano, non è mai stabile e non sale mano a mano che ci si avvicina al giorno del decollo. Quattro mesi prima del viaggio passa però da 23 a 201 euro. Due giorni dopo, crolla a 30 euro. “Se andiamo a incrociare l’evoluzione con le prenotazioni notiamo che il giorno del picco a 201 euro c’è stato subito prima un acquisto di gruppo, 15 persone in tutto, quasi sicuramente per seguire una partita di calcio di Serie A. L’algoritmo fa salire il prezzo perché il riempimento accelera”, ha spiegato la fonte

Poco dopo però i costi tornano a scendere: “Lo stesso algoritmo si è accorto che nelle ore successive ci sono state zero prenotazioni a 201 euro e così ha dovuto ridurre la tariffa a una cifra ritenuta più congrua, altrimenti non riempie più in modo soddisfacente l’aereo”. Per la fonte “non funziona come in passato quando c’era un blocco di classi tariffarie con prezzi diversi su ogni volo, ora è l’era della tariffazione dinamica”

Con la tariffazione dinamica, spiega infine il Corriere della Sera, se la domanda per uno specifico volo è elevata, il sistema incrementa il prezzo dei sedili rimanenti per massimizzare i ricavi. Se, però, la domanda è bassa l’algoritmo riduce il costo di vendita dei posti rimanenti per attirare più viaggiatori

Intanto fonti del Ministero delle Imprese hanno fatto sapere che il ministro Urso ha ricevuto ieri una lettera di Ryanair che conferma il proprio impegno nel Paese, delineando i propri programmi di sviluppo e illustrando le proprie posizioni sulle norme del decreto Asset. Nella risposta Urso, nel ribadire la piena corrispondenza delle nuove norme al quadro regolatorio Ue, ha confermato la disponibilità a incontrare di nuovo, nei primi giorni di settembre, il Ceo della compagnia, e confermato l'intenzione di attivare un tavolo di settore
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