Extraprofitti banche, Passera: "Tassa mette a rischio credito a famiglie e imprese"

Economia

"Se l'obbiettivo principale fosse quello di venire incontro alle famiglie in difficoltà a causa di mutui a tasso variabile ci sarebbero modi più focalizzati ed efficaci per farlo senza creare uno sconquasso come quello che si è creato", dice il ceo di Illimity, che aggiunge: "Il provvedimento va chiarito e conseguentemente corretto"

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"Sparando, come si sta facendo, nel mucchio il rischio, paradossalmente, è quello di scoraggiare il credito alle piccole e medie imprese e alle famiglie". A dirlo è il ceo di Illimity, Corrado Passera, sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. "Banche - aggiunge - che in questi due anni hanno aumentato i volumi di finanziamenti all'economia reale e hanno mantenuto inalterato lo spread adeguando la remunerazione dei depositi, compresa la giacenza a vista, si trovano punite con una stangata fiscale che si aggiunge al maggiore rischio di credito che si sono prese". 

 

"Provvedimento va rivisto e corretto"

"Se l'obbiettivo principale fosse quello di venire incontro alle famiglie in difficoltà a causa di mutui a tasso variabile - difficile giustificare che dopo anni di tassi quasi a zero ci siano ancora in giro così tanti mutui a tasso variabile - ci sarebbero modi più focalizzati ed efficaci per farlo senza creare uno sconquasso come quello che si è creato", dice Passera. "Per questo sostengo - aggiunge - che il provvedimento vada chiarito e conseguentemente corretto. Certamente il mercato non era stato preparato e di conseguenza - evidenzia Passera - ha reagito in maniera isterica, mentre si susseguivano - a Borse aperte - interpretazioni diverse e ipotesi di modifiche ai parametri e ai possibili cap. Si è letto di un cap pari al 25% del patrimonio netto delle banche - numero oggettivamente irresponsabile - per poi passare allo 0,1% del totale attivo, ma senza chiarire cosa si intende per totale attivo. Da più parti è stata addirittura messa in discussione la costituzionalità stessa della misura. Il danno è stato comunque grave e, come in altre occasioni il nostro Paese è riuscito a minare la sua credibilità internazionale". "Se si vuole richiedere - prosegue Passera - all'intero sistema economico un contributo straordinario di solidarietà per fare fronte a specifiche necessità - da meglio chiarire -, la politica ha naturalmente tutti i diritti di farlo, conscia delle implicazioni. Meglio però agire con interventi una tantum limitati e precisi su eventuali anomali andamenti dei profitti e non al contrario su specifiche voci di ricavo e di costo, con rischi di effetti distorsivi"

Un ingresso della sede centrale della Banca Popolare di Milano dove questa sera, 12 ottobre 2011,  Marcello Messori  e Matteo Arpe hanno partecipato ad un incontro organizzato dai sindacti FABI  FIBA con i dipendenti in vista dell'assemblea in programma il prossimo 22 ottobre.
MATTEO BAZZI / ANSA

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