Accordo Intesa Sanpaolo - Confindustria, 200 miliardi alle imprese

Economia

Annunciato il (nuovo) patto tra la prima banca italiana e Viale dell'astronomia per sostenere le imprese italiane verso la transizione: "Un vero e proprio Pnrr per le aziende", annuncia Carlo Messina, ceo di Intesa. Per Orsini, leader degli industriali, solo con più investimenti si può dare slancio al 2025

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Il 2024 è finito in peggioramento, per l’industria italiana, e per riprendere slancio nel 2025 serve un booster, un acceleratore: nel giorno in cui l’Istat certifica il 22esimo mese consecutivo di calo della produzione, Intesa Sanpaolo e Confindustria annunciano il loro (nuovo) accordo. Nuovo perchè il primo risale al 2009, per rilanciare le aziende italiane nel pieno della recessione post crack Lehman.

La banca guidata da Carlo Messina mette a disposizione 200 miliardi di euro nel quadriennio 2025-28 per sostenere le imprese verso obiettivi innovativi. “È il PNRR di Intesa Sanpaolo per le imprese”, la sintesi del consigliere delegato. Che prosegue: "In un arco di 15 anni, la nostra banca ha sostenuto il sistema produttivo italiano erogando 450 miliardi di euro, e creando una relazione di fiducia basata sulla capacità delle imprese di adattarsi e guardare a nuove prospettive. In questo percorso il nostro Gruppo è stato un soggetto chiave per individuare, in ogni congiuntura, le soluzioni ideali per la crescita delle imprese italiane".

“Investimenti, innovazione, credito” è il titolo della collaborazione che, dunque, si rinnova. Emanuele Orsini, presidente degli industriali, sottolinea come l’unico modo per riprendere a correre è potenziare, specie in direzione transizione energetica, gli investimenti. Che non a caso erano alla base dell’ottima ripresa post Covid nel 2021. "La crisi della produttività in atto impone di puntare al rilancio degli investimenti - sostiene Orsini -. Per questo è cruciale la semplificazione di Transizione 5.0 e l’attuazione puntuale del PNRR. Attraverso questo accordo vogliamo promuovere un metodo di lavoro partecipato e inclusivo, che coinvolga tutti gli attori economici. Il 2025 sarà un anno cruciale per la nostra economia e dobbiamo lavorare insieme su alcuni capitoli chiave: il rafforzamento delle filiere strategiche; la riduzione del prezzo dell’energia e la diversificazione delle fonti energetiche; la revisione del green deal con a cuore il principio della neutralità tecnologica per evitare che si traduca nella desertificazione dell’industria europea; l’attenzione al benessere e all’equità sociale, da perseguire anche attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile proposto da Confindustria”.

 

Messina e Orsini

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