Isee 2025, Btp e altri titoli di Stato fuori da calcolo (fino a 50mila euro). Cosa cambia

Economia
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Introduzione

Via libera da parte della premier Giorgia Meloni al testo di legge con i nuovi criteri per il calcolo dell’Isee 2025. Tra le principali novità c’è l’esclusione dalla determinazione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente, fino a un massimo di 50mila euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio (con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato), come i BoT, i CTz, i BTp, i CcT, i buoni postali fruttiferi e i libretti di risparmio postale. Ecco tutte le novità.

Quello che devi sapere

Il nuovo Dpcm per il calcolo dell’Isee 2025

  • L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee diventa operativa dopo che la presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm relativo alle “Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n.159”, che va appunto a “fissare le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Isee”.

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La misura già inserita nella Legge di Bilancio 2024

  • In realtà non si tratta di una vera e propria novità. La misura era già stata inserita nella Legge di Bilancio 2024, ma non era mai partita: già a gennaio dello scorso anno era stato direttamente l’Inps (con il messaggio n.165/2024) ad avvertire i contribuenti italiani che l’entrata in vigore della disposizione non sarebbe stata immediata, essendo questa subordinata all’approvazione delle modifiche normative arrivate soltanto oggi, 14 gennaio 2025.

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L’impatto su bonus e agevolazioni

  • Secondo i calcoli contenuti nella relazione tecnica allegata al Dpcm, l’esclusione dei titoli di Stato dall’Isee dovrebbe ridurre il valore dell’Isee di molte famiglie. Questo significa che per lo Stato dovrebbero salire le spese pubbliche per le prestazioni collegate: quasi la totalità dei bonus e delle agevolazioni fiscali attive – dai bonus sociali gas e luce all’Assegno unico, dal bonus psicologo al bonus nido – sono rivolti soltanto ai cittadini che rientrano in rigidi parametri reddituali, come risultanti dall’Isee. Si stima un incremento medio dello 0,23% con un costo annuo aggiuntivo per lo Stato di circa 44 milioni di euro, però già coperto dalla precedente legge di Bilancio. L’effetto più grande, secondo le stime, potrebbe riguardare l’Assegno unico, data la sua universalità e la differenziazione degli importi correlati proprio alle diverse fasce Isee. Minore invece l'impatto su altri incentivi.

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Le novità per persone disabili o non autosufficienti

  • Il testo firmato oggi dalla premier introduce altre rilevanti novità per le famiglie italiane. Una di queste riguarda i nuclei con al loro interno persone con disabilità o non autosufficienti. Dal computo del reddito di ciascun componente sono adesso esclusi i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità

La maggiorazione dello 0,5 della scala di equivalenza

  • Si va inoltre ad attribuire una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni membro della famiglia con disabilità media, grave o non autosufficiente

La disciplina transitoria

  • Per le attestazioni Isee già rilasciate il decreto prevede una disciplina transitoria: resteranno valide ai fini dell'accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. In ogni caso viene comunque fatta salva la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione Isee, calcolata secondo le regole fissate dal nuovo Dpcm

I prossimi passi

  • Il Dpcm adesso sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale

"Una maggiore certezza del diritto"

  • Il nuovo decreto – si legge in una nota - si muove "nell'ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti" e va a recepire "una lunga serie di novità" già "intervenute nel tempo".

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