Decreto caro voli, Ue chiede chiarimenti. Urso a Ryanair: “Insofferente a regole mercato”

Economia
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Il provvedimento non ha convinto la Commissione Europea, che ha chiesto al governo italiano "chiarezza" sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. E non è piaciuto a Ryanair, che ha attaccato l’esecutivo per bocca del suo amministratore delegato Eddie Wilson. “Il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare”, ha detto il ministro Urso. E ancora: “Il mercato non è il far west”

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Dopo la tassa sugli extraprofitti delle banche, anche il decreto sul caro voli è finito al centro delle polemiche. Il provvedimento non ha convinto la Commissione Europea, che ha chiesto al governo italiano "chiarezza" sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. E non è piaciuto a Ryanair, che ha attaccato l’esecutivo per bocca del suo amministratore delegato Eddie Wilson. "Il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare”, è stata la risposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Che poi ha aggiunto: "Ryanair negli anni ha manifestato una certa insofferenza alle regole del mercato".

L’attacco di Ryanair

Eddie Wilson - che a Roma ha incontrato Urso - ha definito il decreto "ridicolo e illegale', perché "interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue: è una roba populista e di stampo sovietico", quindi "da cancellare". 'Lo sa anche Harry Potter', ha aggiunto con una battuta. Poi ha rispedito al mittente le accuse di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, parlando di "spazzatura", e ha liquidato la storia dell'algoritmo per fissare le tariffe come la fantasia di gente "che guarda troppo Netflix", perché a Ryanair "non ci sono algoritmi" e la compagnia "non fa profili dei clienti". Su questo punto, però, è trapelato un certo "stupore" dal Mimit: "Sull'uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali. È l'America, dunque, 'non lo Stato sovietico', che indaga il fenomeno già da molti anni", hanno sottolineato fonti del ministero. Secondo Wilson, comunque, il decreto avrà l'effetto contrario rispetto a quello che si propone di fare, ossia far scendere i prezzi. "Per abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione. Le persone che stanno consigliando Urso non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia", ha attaccato. E ha avvertito: “Se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna".

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I chiarimenti chiesti dall’Ue

Per quanto riguarda l’Ue, un portavoce della Commissione ha fatto sapere di contatti con le autorità italiane. Bruxelles attende di “ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso" del provvedimento, fanno sapere dall'esecutivo europeo, spiegando che l'Ue "sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue". E "la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo" europeo. Dal Mimit hanno cercato di smorzare le polemiche, spiegando che si tratta di una richiesta "del tutto fisiologica che rientra nelle normali interlocuzione tecniche".

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La risposta di Urso

Anche il ministro Urso ha aperto al dialogo. Sono "disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare”, ha detto mercoledì sera. Poi giovedì, intervenendo a Tgcom24, ha aggiunto: "Ryanair negli anni ha manifestato una certa insofferenza alle regole del mercato. È stata sanzionata 11 volte negli ultimi anni dall'autorità per la concorrenza e il mercato. Ha bisogno di buoni consiglieri di diritto commerciale, di qualcuno che si intenda di concorrenza, mercato e diritti dei cittadini". "Siamo intervenuti con un decreto che tutela il mercato e i consumatori. Il mercato non è il far west dove speculatori approfittano, viene regolato dallo Stato, dalle leggi, dalle autorità e dall'Ue", ha concluso il ministro.

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