Imprese in crisi in Italia, in sei mesi aumento del 15,2%: ecco perché
Ad aumentare sono le procedure aziendali per gestire la crisi. Si contano 53.849 nuove pratiche. Lo rilevano i dati di Unioncamere-Infocamere raccolti da Il Sole 24Ore. Ancora però non è chiaro se sia da considerare un vero e proprio campanello d’allarme
Nei primi sei mesi del 2023, in Italia, sono aumentate le procedure aziendali per gestire le crisi d’impresa, gli scioglimenti e le liquidazioni
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Nello specifico, l’aumento rilevato è del 15,2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Si contano 53.849 nuove pratiche. Lo rilevano i dati di Unioncamere-Infocamere raccolti da Il Sole 24Ore
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Se si proietta il dato su gennaio-giugno su tutto l’anno, l’incremento risulta più contenuto (+4,3%) ma il valore assoluto – 107.698 – supera quello del 2019
Agricoltura, report Openpolis-Aic: in 10 anni perso il 30% delle imprese
Il Sole 24Ore ricorda come solo pochi giorni fa l’Istat abbia registrato un rallentamento della crescita economica nel secondo trimestre (-0,3%). Non è chiaro tuttavia se l’aumento delle procedure di gestione crisi sia da considerare un vero e proprio campanello d’allarme
Allarme Bce, richiesta di prestiti da parte delle imprese ai minimi dal 2003
Negli anni passati, le misure usate per attenuare la crisi economica derivate dalla pandemia (come ad esempio blocco dei fallimenti e prestiti) hanno portato a una netta riduzione delle richieste delle aziende di avviare nuove procedure, che infatti scesero di quasi il 15%
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Sono poi tornate a livelli prepandemici nel 2021
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Nel primo semestre 2022 c’è invece stata una forte flessione (- 25%), dovuta forse al rimbalzo economico successivo alla pandemia. Anche questo rialzo è stato compensato in buona parte dall’incremento del secondo (l’anno si è concluso con un calo del 2,25%). Nei primi sei mesi di quest’anno, come detto, il trend di crescita delle richieste di gestione crisi è proseguito
Potrebbe aver avuto un ruolo il rialzo dei prezzi dell’energia e del costo delle materie prime determinate dalla guerra in Ucraina, oppure ha iniziato a farsi sentire l’aumento dei tassi di interesse
Bisogna tuttavia tenere in considerazione anche le ricadute positive che dovrebbero arrivare dalla realizzazione degli investimenti legati al Pnrr
Fitch Ratings, prosegue ancora Il Sole 24Ore, nel suo Global Economic Outlook trimestrale ha abbassato le proiezioni a medio termine sul Pil potenziale per Germania, Giappone e Gran Bretagna- Tuttavia ha (lievemente) alzato di 0,1 punti percentuali quelle dell’Italia, portandolo allo 0,7%
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