Reddito di cittadinanza, da lavoro in nero a frodi: tolleranza zero contro i “furbetti”
Dallo strumento di attivazione al lavoro (Sda) in partenza a settembre all’Assegno di inclusione operativo da gennaio 2024, il governo è al lavoro per mettere al riparo le misure di sostegno a famiglie in difficoltà da illeciti. Sul tavolo della ministra Calderone spunta l’ipotesi di un blocco per le domande di aiuti pubblici per i percettori del Reddito che, pur avendo sulla carta i requisiti necessari, negli ultimi 18 mesi abbiano lavorato in nero, inviato documenti falsi o saltato corsi di formazione
Stop ai “furbetti” del Reddito di cittadinanza. Manca poco più di un mese alla partenza del primo dei due assegni di sostegno alle famiglie in difficoltà economica e il governo Meloni studia la possibilità di creare una barriera impedendo l’accesso immediato a chi ha percepito il vecchio sussidio indebitamente. Ecco quali misure sono allo studio del ministero del Lavoro
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Da settembre debutta lo strumento di attivazione al lavoro (Sda), un aiuto da 350 euro al mese per massimo un anno dedicato a cosiddetti “occupabili” del Reddito. Si tratta di una platea da 500mila persone orfane dal mese prossimo del sussidio ideato nel 2018
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Da gennaio 2024 poi esordirà l’Assegno di inclusione, strumento per i nuclei in difficoltà con a carico disabili, minori oppure over 60. I beneficiari riceveranno un assegno da 500 euro al mese per 18 mesi, rinnovabili per un anno
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Per entrambe le misure di aiuto pubblico la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone metterà mano al Decreto Lavoro approvato lo scorso 1° maggio che ha istituito i due assegni. L'idea è l'introduzione di un blocco alle domande per chi, pur avendo sulla carta tutti i requisiti, ha commesso infrazioni di vario genere ai tempi del Reddito di cittadinanza
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La stretta colpirebbe in particolare i responsabili di frodi compiute negli ultimi 18 mesi. Ad oggi chi ha commesso illeciti ma rispetta i requisiti stabiliti dalle dichiarazioni Isee e patrimoniale potrebbe accedere ugualmente all'ottenimento del nuovo Assegno di inclusione
I tecnici del ministero del Lavoro stanno elaborando i decreti attuativi che facciano ripartire i controlli preventivi impedendo l'inoltro della domanda da parte di coloro che negli ultimi mesi del Reddito di cittadinanza abbiano commesso irregolarità
Chi commette frodi, come la mancata presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) necessaria per calcolare l’Isee, oltre alla decadenza del Reddito rischia il carcere e la restituzione dei contributi indebitamente percepiti
Insieme ai casi più gravi la stretta del decreto Lavoro punta a colpire la maggior parte degli illeciti “minori”, come la mancata presentazione del documento di disponibilità immediata al lavoro, il rifiuto di sottoscrivere il Patto per il lavoro oppure l’assenza ingiustificata ai corsi di formazione professionale
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Le tipologie di irregolarità legate al Reddito sono varie e riguardano tra l'altro la non adesione ai lavori di pubblica utilità, la non accettazione di un’offerta congrua di lavoro, la non presentazione di Dsu e Isee aggiornati e le prestazioni lavorative pagate in nero
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Resta da chiarire dopo quanto tempo il “furbetto” che ha commesso frodi quando era operativo il Reddito di cittadinanza, ma dimostra di essere in possesso dei requisiti necessari, potrà accedere all’Assegno di inclusione o allo strumento di attivazione al lavoro
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