Lavoro, dal taglio del cuneo fiscale all'Assegno d'Inclusione

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il provvedimento voluto dal governo introduce una serie di misure che interessano milioni di italiani. Si riduce il prelievo per chi ha retribuzioni fino a 35mila euro lordi l'anno. Diventa più facile rinnovare i contratti a termine. Va in soffitta il Reddito di Cittadinanza. Prorogato lo smart working

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Più soldi in busta paga per i dipendenti. Questa una delle misure principali del provvedimento voluto dal governo sul lavoro, con interventi che spaziano dai contratti a termine all’addio al Reddito di Cittadinanza.

Stipendi più corposi 

Partiamo dal cuneo fiscale, il taglio dei contributi versati con la stipendio, che aumenta di quattro punti percentuali per chi ha una retribuzione lorda annua fino a 35mila euro. Vale da luglio a dicembre e, sommato alle sforbiciate precedenti, si traduce, al massimo, in circa 100 euro in più al mese.

 

Benefit più alti per chi ha figli

Sullo stesso solco, la maggiore detassazione dei fringe benefit per chi ha figli a carico: si passa da 258 a 3mila euro per una serie di bonus che le imprese possono dare ai dipendenti (dalle bollette alla benzina). 

Precari, più libertà nei contratti

Maglie più larghe, poi, per il lavoro a tempo determinato. Rinnovi e proroghe dei contratti a termine saranno possibili senza causali entro i primi dodici mesi, oltre (e fino a due anni) si amplia il perimetro dei motivi che giustificano il rapporto a tempo, fino alla possibilità che venga deciso tra azienda e singolo lavoratore quando non c’è un accordo nazionale o locale che lo prevede. 

I nuovi sussidi ai più poveri

In soffitta il Reddito di Cittadinanza: per aiutare chi è in difficoltà dall’anno prossimo ci sarà l’Assegno d’Inclusione. E’ destinato a famiglie con Isee molto basso, dove vivono minorenni, disabili o anziani con più di 60 anni. In pratica il sussidio è riservato a chi non può lavorare e può arrivare fino a 780 euro al mese, contributo per l’affitto compreso. 

Stretta su chi può lavorare

Per chi, invece, è in povertà ed è considerato occupabile, da settembre ci sarà un sussidio di 350 euro al mese (per massimo un anno), che si perde se non si accetta un posto in tutt’Italia, ma se il contratto dura pochi mesi o si hanno figli piccoli il lavoro può essere rifiutato se oltre 80 chilometri da casa. 

Lavoro agile, c'è la proroga

Prorogata fino a dicembre nel settore privato la possibilità dello smart working per chi è fragile o ha bambini fino a 14 anni; nel pubblico vale fino a settembre e solo per chi ha problemi di salute. Se non si fosse fatto nulla il lavoro agile, nella formula semplificata inaugurato durante la pandemia, sarebbe finito il 30 giugno.

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