Benzina, prezzi fino a 2,4 euro al litro in autostrada. Ecco le tratte più "care"
EconomiaIntroduzione
Il rialzo del prezzo dei carburanti si fa sentire in alcune tratte autostradali, tra cui l'A1, dove la benzina in modalità servito è arrivata a toccare quota 2,4 euro al litro. È la denuncia del Codacons. Non che la situazione sia migliore in altri tratti, tra cui l'A21 (2,399 euro/litro), A14 (2,359 euro/litro), A11 (2,349 euro), 2,345 euro sulla A7. E in modalità self? Resta comunque sopra i 2 euro al litro su A14, A4, A22 e A1.
Una situazione non certamente rosea per gli automobilisti, su cui vengono scaricati - sottolinea l'associazione di consumatori - i maggiori costi applicati a rivenditori e gestori per la quota d'obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti. E ci sono anche "speculazioni sul petrolio" che hanno portato nelle ultime ore a un rialzo delle quotazioni. Che tuttavia, sottolinea ancora il Codacons, "non sembrano giustificare livelli così elevati dei listini registrati in autostrada".
Quello che devi sapere
La corsa al rialzo
- Prosegue la corsa al rialzo dei carburanti, con i prezzi che in alcuni distributori situati lungo le autostrade viaggiano già sopra quota 2,3 euro al litro per la benzina in modalità servito, arrivando a punte di 2,4 euro sull'A1. È quanto rilevato dal Codacons, che ha monitorato i listini comunicati dai gestori e pubblicati sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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Le autostrade più "care"
- Vediamo quali sono le tratte al momento "più care" per chi vuole rifornirsi di carburante. Alla data del 10 gennaio, la benzina al servito ha toccato i 2,409 euro al litro sulla A1 (2,319 euro/litro il gasolio), un valore sfiorato anche sulla A21 con 2,399 euro/litro (2,299 euro il gasolio). Diversi impianti autostradali vendono la benzina sopra i 2,3 euro al litro: 2,366 euro/litro sulla A4, 2,359 euro/litro sulla A14, 2,349 euro/litro sulla A11, 2,345 euro/litro sulla A7, 2,339 euro/litro sulla A22, 2,319 euro/litro su A8 e A26. In modalità self, la benzina è stata piazzata sopra i 2 euro al litro sull'A14 (2,039 euro), sull'A4 e A22 (2,029 euro) e sull'A1 (2,009 euro).
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Gli aumenti sulla rete urbana
- Rispetto ai prezzi praticati il mese scorso, sulla rete urbana un pieno di benzina costa oggi quasi 2,2 euro in più, mentre per un pieno di gasolio la spesa sale di 2,4 euro, come analizzato dal Codacons. E su base annua? Considerando una media di due pieni al mese, l'aggravio di spesa è di +52 euro per la benzina e +57,6 euro per il gasolio
I motivi dei rincari
- Sui listini dei carburanti stanno incidendo diversi fattori. Come spiega l'associazione dei consumatori, da un lato ci sono i maggiori costi applicati a rivenditori e gestori per la quota d'obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti, scaricati sui consumatori finali, e dall'altro ci sono anche "le speculazioni sul petrolio" che hanno portato nelle ultime ore a un rialzo delle quotazioni. Che tuttavia, sottolinea ancora il Codacons, "non sembrano giustificare livelli così elevati dei listini registrati in autostrada"
Quotazioni stabili, prezzi schizzati
- "Rispetto a fine 2024, il petrolio registra una leggera salita, con le quotazioni del Brent cresciute del 4% rispetto ai valori di fine dicembre, e prezzi del tutto sotto controllo lontani dai record raggiunti negli anni passati", ha affermato il Codacons. Eppure, "a fronte di tale sostanziale stabilità delle quotazioni, si registra un sensibile rialzo dei listini alla pompa, con un aumento di 3 centesimi al litro in pochi giorni che equivalgono a una maggiore spesa sui rifornimenti pari a +1,5 euro a pieno, +36 euro ad automobilista su base annua"
I timori del Codacons
- Nei giorni scorsi, lo stesso Codacons aveva "intuito" cosa sarebbe potuto accadere nelle successive ore. "Il timore è che sugli italiani si stiano per abbattere rincari speculativi di inizio anno che interesseranno non solo i carburanti, ma anche le bollette di luce e gas, nonostante non vi siano al momento elementi concreti in grado di determinare una crescita di prezzi e tariffe", aveva sottolineato l'associazione dei consumatori l'8 gennaio. "Senza contare ovviamente gli effetti indiretti legati ai maggiori costi di trasporto per le merci che viaggiano su gomma e che rappresentano l'88% dei prodotti venduti in Italia".
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L'appello al governo
- Il Codacons rivolge quindi un invito accorato al governo affinché "presti la massima attenzione all'andamento dei carburanti, per evitare prezzi fuori controllo e ripercussioni per le tasche delle famiglie, considerato che all'incremento di benzina e gasolio corrispondono non solo maggiori costi di rifornimento, ma anche effetti sull’inflazione dovuti all’aumento dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati su gomma". Questi rincari, "se non fermati in tempo, aggraveranno la spesa energetica degli italiani, influendo sulla capacità di acquisto dei cittadini e sulla propensione ai consumi".
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