
Salario minimo, proposta di legge bocciata per emendamento del centrodestra
La maggioranza continua ad opporsi all’idea di un salario minimo per i lavoratori, preferendo altre iniziative. L’idea delle opposizioni era quella di stabilire un valore base di 9 euro all’ora per tutti per avvantaggiare i lavoratori subordinati, ma anche i parasubordinati e gli autonomi, che sono occupati in settori dove la contrattazione sindacale è più debole

Il centrodestra, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, ha depositato in commissione Lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge sul salario minimo, il cui termine scadeva ieri alle 12. Il testo base adottato era la proposta di legge sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, ad eccezione di Italia Viva: se l'emendamento del cdx passasse, il ddl dell'opposizione approderebbe comunque in Aula, il prossimo 28 luglio, ma con il mandato contrario del relatore
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L’OPINIONE DELLA MAGGIORANZA – “Nonostante le numerose audizioni svolte in commissioni, la maggior parte delle quali hanno espresso contrarietà a un salario minimo regolato per legge, le opposizioni hanno preferito fare di un tema così importante un totem di propaganda in vista dell’estate, ponendo un muro sulla proposta da noi avanzata di una discussione a 360 gradi sulla contrattazione, il welfare aziendale e lavoro povero da avviare a settembre”, sottolineano fonti della maggioranza secondo “Il Sole 24 Ore”
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LE CIFRE – Ma cosa significherebbe aumentare il salario minimo a 9 euro l’ora? L’eventuale introduzione porterebbe secondo alcuni calcoli Istat ad aumenti per 3,6 milioni di rapporti di lavoro, riguardanti tre milioni circa di lavoratori, con un aumento medio di 804 euro a rapporto. In totale questo porterebbe a far crescere il monte salariale di quasi 2,9 miliardi
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PAREGGIARE L’INFLAZIONE – Un simile aumento aiuterebbe di certo a far salire il potere d’acquisto delle retribuzioni contrattuali, che per il 2023 prevedono un aumento del 2,5%, di molto inferiore alla crescita dei prezzi dato che l’inflazione acquisita per l’anno è del 6,1%
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LA PROPOSTA – Ma cosa prevedeva la proposta? Si riporta il riconoscimento ai lavoratori di ogni settore economico un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore

PER I CONTESTI SOCIALI E SINDACALI PIÙ SFAVOREVOLI - In ogni caso viene garantito un salario minimo di 9 euro all’ora per i lavoratori in contesti sociali e sindacali più sfavorevoli

ANCHE PARASUBORDINATI E AUTONOMI - La giusta retribuzione così definita non riguarda solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo. Conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, si istituisce una commissione composta da rappresentanti istituzionali per aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo

L’ADEGUAMENTO DEI CONTRATTI – All’interno della proposta è presente inoltre il riconoscimento dell’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; la validità per legge dell’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati e, infine, che sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso
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