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Pnrr Italia, modifiche entro agosto: corsa a ostacoli per il governo

Economia

Simone Spina

L'Italia attende ancora la terza rata mentre gli obiettivi da raggiungere entro giugno per la tranche successiva appaiono lontani. La scadenza per presentare le modifiche è slittata e c'è tempo fino ad agosto. Poi dovrà pronunciarsi l'Europa. Tutto questo potrebbe rallentare i finanziamenti

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Si gioca su più tavoli, tra Roma e Bruxelles, il futuro del Piano Nazionale di Ripresa. Tra modifiche da mettere nero su bianco, confronti con ministeri ed enti locali, e colloqui con le autorità comunitarie, per il governo si tratta di una corsa a ostacoli.

Finanziamenti dopo aver raggiunto gli obiettivi

Finora il nostro Paese ha ottenuto dall’Europa quasi 67 degli oltre 191 miliardi che ci sono stati assegnati e che rappresentano la fetta più grande del programma contro la crisi varato in piena pandemia dato a un Paese. I finanziamenti arrivano a rate se si raggiungono gli obiettivi semestrali concordati con l’Unione.

Ancora in attesa della terza rata

La terza tranche da 19 miliardi relativa ai traguardi da tagliare a fine 2022, avremmo dovuto incassarla mesi fa, ma Bruxelles ha mosso dei rilievi e il disco verde è atteso a breve. Lontani appaiono invece i 27 obiettivi da centrare entro giugno per avere la quarta rata da 16 miliardi. Tra i compiti a casa, c’è l'attuazione della riforma della giustizia, il codice per gli appalti e la riforma del pubblico impiego.

Le correzioni da scrivere

Palazzo Chigi però vuole cambiare il Pnrr, perché alcuni progetti non sarebbero più attuali, complice l’aumento dei costi per l’inflazione e la guerra in Ucraina. L’intenzione è di rimodulare l’utilizzo dei soldi, puntando – possibilmente - a spostare oltre il 2026 l'impiego dei denari. Per fare tutto questo serve innanzitutto un quadro preciso. La Relazione semestrale sull’attuazione del Piano, attesa la prossima settimana in Parlamento, dovrebbe chiarire a che punto siamo.

L'Ue dovrà approvare le modifiche

I tempi, nel frattempo, si sono però allungati e la spesa dei fondi procede a rilento. Le correzioni che il governo intende fare erano previste inizialmente per il 30 aprile, ma questa data è slittata. C’è tempo sino al 31 agosto per presentarle, ma più si va avanti più tardi arriveranno i nuovi finanziamenti, anche perché Bruxelles può impiegare fino a due mesi per esprimere il suo giudizio.