
Pensioni, dalla rivalutazione alle pensioni minime: le ipotesi sugli aumenti per il 2024
Anche se manca molto alla fine dell’anno, è possibile già stilare la lista delle possibili rivalutazioni pensionistiche che ci saranno nel 2024: alcune sono fisiologiche, come l'aumento per l’inflazione o il conguaglio per la differenza tra i tassi del 2023, mentre altre sono frutto di scelte politiche già prese durante i primi mesi del governo Meloni, come l’adeguamento degli assegni più bassi

Anche se siamo a maggio, alcuni aumenti pensionistici per il 2024 sembrano essere già stati decisi o comunque molto probabili. Dalla rivalutazione alle pensioni minime fino a quelle di invalidità e alla riforma fiscale, ecco cosa si sa già e cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi
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IL RUOLO DELL'INFLAZIONE - Per quanto riguarda le pensioni sono stati annunciati nuovi aumenti nel 2024. Alcuni sono già previsti dalla legge, mentre per altri serviranno norme ad hoc. L’inflazione farà il resto, visto che anche per l’anno prossimo scatterà la rivalutazione di tutti gli assegni. Continuerà comunque l’opera del governo Meloni sulle pensioni minime, che verranno ancora alzate includendo questa volta anche le pensioni di invalidità
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LE CIFRE DELLA RIVALUTAZIONE – Ovviamente è ignota la portata della rivalutazione ma sappiamo che, data un’inflazione prevista per fine anno al 5,4% (cifre Def), sarà un intervento che opererà al 100% per gli importi fino a 2100 euro e poi in via decrescente. A ciò si aggiunge il conguaglio della rivalutazione già effettuata a inizio 2023, con il quale verrà riconosciuta sugli assegni la differenza tra il tasso provvisorio (applicato dall’Inps per adeguare le pensioni al costo della vita) e quello definitivo
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AUMENTO PENSIONI MINIME – L’intenzione è di intervenire ancora sulle pensioni minime, quelle d’importo pari o inferiore a 563,74 euro, così da proseguire sulla strada tracciata dall’ultima Legge di Bilancio
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COSA È STATO FATTO NEL 2023 E NEL 2024 – Quanto fatto con l’ultima Finanziaria è infatti un esempio: se nel 2023 è stato varato un aumento straordinario dell’1,5%, che sale al 6,4% per coloro che hanno più di 75 anni, nel 2024 la cifra avrà una rivalutazione verso l’alto del 2,7%
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PENSIONI DI INVALIDITÀ – E inoltre, per il 2024 si farà in modo che a beneficiare dell’aumento aggiuntivo possano essere anche le pensioni d’invalidità, fino a oggi escluse dalla rivalutazione straordinaria
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RIFORMA FISCALE - L’ultima ragione che garantirà un aumento delle pensioni riguarda la riforma fiscale sulla quale già in queste settimane il governo sta lavorando con l’obiettivo di trovare una quadra che soddisfi tutti. Con la riforma fiscale verranno riviste le aliquote Irpef e ciò dovrebbe portare a un taglio delle imposte sui redditi, con vantaggi anche sulla pensione netta

COME DOVREBBE FUNZIONARE - Tra le ipotesi c’è quella che prevede l’accorpamento della prima e della seconda fascia di reddito, con un’aliquota del 23% fino ai 28 mila euro di reddito. Il che garantirebbe un aumento netto della pensione, che sarebbe tra i 20 e i 260 euro l’anno
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