
Confcommercio, terziario traina lavoro: 2,7 milioni di posti dal 1995
Secondo i dati raccolti dal Centro Studi di Confcommercio, elaborate in occasione del Forum Terziario, lavoro, economia: per una nuova stagione di crescita, dal 1995 a oggi, gli occupati in Italia sono aumentati di 1,2 milioni di unità, trainati soprattutto dalla crescita del settore terziario, che ha generato 2,7 milioni di posti di lavoro

All'interno del Forum: Terziario, lavoro, economia: per una nuova stagione di crescita, sono stati elaborati i numeri forniti dal Centro Studi di Confcommercio, che hanno rivelato un dato evidente: nel corso degli ultimi trent'anni circa, il settore terziario ha trascinato l'occupazione, l'unico in grado di generare posti di lavoro

Altro fattore che è stato evidenziato nel Forum, è che in 28 anni, cioe' dal 1995 a oggi, gli occupati totali in Italia sono aumentati di 1,2 milioni di unità
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Secondo quanto appurato da Confcommercio infatti tutti i i grandi aggregati produttivi hanno perso posti di lavoro, salvo il terziario, che ha generato oltre 2,7 milioni nuovi posti
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Degli 1,77 milioni di nuovi occupati nella fase di recupero post-pandemico infatti, da giugno 2020 a giugno 2022, il 76,6% appartengono ai servizi

"Durante la pandemia, per ragioni ben note, i servizi hanno patito di più; poi c'è stato un grande recupero soprattutto del turismo, sottovalutato anche dagli esperti", ha spiegato il direttore del Centro Studi di Confcommercio, Mariano Bella

"C'è ancora tanto lavoro da fare - continua Bella - come si evince anche dai consumi delle famiglie del 2022 ancora sotto di 20 miliardi rispetto al 2019, di cui 13 persi da alberghi, bar e ristoranti"

"Nonostante la forte crescita del turismo, l'economia non decolla, i consumi sono sempre deboli e c'è poi una vera emergenza: mancano all'appello 230 mila lavoratori nella filiera turistica e nel commercio che sono i principali settori in grado di produrre nuova occupazione". Lo afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli

"Per rilanciare la crescita bisogna proprio partire dalla occupazione con politiche attive più efficienti e con più formazione", ha concluso Sangalli
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