Lavoro, in Bulgaria e Romania costa 3-4 volte meno che in Italia
A dirlo sono i dati Eurostat sul costo orario medio del lavoro (nel 2022). La cifra più bassa è quella della Bulgaria (8,2 euro), seguita dalla Romania (9,5 euro). Il valore più alto invece è del Lussemburgo (50,7 euro)
Più basso in Bulgaria e Romania, più alto in Lussemburgo, mentre l’Italia si trova poco sotto la media Ue: il costo orario medio del lavoro nel Vecchio Continente rilevato da Eurostat evidenzia notevoli divari tra i Paesi dell'Ue
Lavoro, salari in salita: ecco perché potrebbe non essere una buona notizia
Come detto, il costo orario del lavoro più basso si registra in Bulgaria (8,2 euro) e Romania (9,5 euro) e il più alto in Lussemburgo (50,7 euro), Danimarca (46,8 euro) e Belgio (43,5 euro)
I DATI EUROSTAT
L'Italia è poco sotto la media Ue con 29,4 euro, un valore che è comunque 3-4 volte più alto rispetto ai due Paesi meno cari: Bulgaria e Romania. Un problema non di poco conto se si considera il tema sempre più attuale delle delocalizzazioni industriali
Se si estende poi l'analisi ai Paesi più vicini per tipologia all'Italia, si scopre che il costo del lavoro è decisamente più competitivo in Spagna (23,5 euro) e in Portogallo (16,1 euro), mentre vola a 39,5 euro in Germania e a 40,8 euro in Francia
I lavoratori dell'industria sono quelli che costano di più: il costo orario del lavoro è stato di 30,7 euro nell'Ue e di 36,6 euro nell'area dell'euro. Nelle costruzioni i costi registrati sono stati rispettivamente 27,3 euro e 30,8 euro. Per quanto riguarda i servizi, il costo orario del lavoro è stato di 30,2 euro nell'Ue e di 33,3 euro nell'area dell'euro. Nell'economia prevalentemente non imprenditoriale (esclusa la pubblica amministrazione), sono stati rispettivamente 31,3 e 34,8 euro
Le due componenti principali del costo del lavoro - spiega l'istituto di statistica europeo - sono i salari e i costi non salariali (ad esempio i contributi sociali dei datori di lavoro). La quota dei costi non salariali sul costo totale del lavoro per l'intera economia è stata del 24,8% nell'Ue e del 25,5 % nell'area dell'euro. Le quote più basse dei costi non salariali sono state registrate in Lituania (5,4%) e Romania (5,3%) e la più alta in Francia (32%), Svezia (31,9 %). In questo caso l'Italia si piazza al terzo posto con un 27,8%
Sempre nel 2022 il costo orario del lavoro a livello dell'intera economia, espresso in euro, è aumentato del 5% nell'Ue e del 4,7% nell'area dell'euro. All'interno della zona euro, il costo orario del lavoro è aumentato in tutti gli Stati membri. Per i Paesi dell'Ue al di fuori dell'area dell'euro, il costo orario del lavoro espresso in valuta nazionale è aumentato nel 2022 in tutti i Paesi, con i maggiori incrementi registrati in Bulgaria (+15,3%), Ungheria (+13,9%), Romania (+12,2 %) e Polonia (+11,7%)
Nel 2022 - spiega ancora Eurostat - la maggior parte dei Paesi dell'Ue ha eliminato progressivamente i regimi di sostegno introdotti nel 2020 e prorogati nel 2021 per aiutare a gestire l’impatto della pandemia sulle imprese e sui lavoratori
E proprio l’eliminazione graduale dei regimi di sostegno connessi alla Covid-19, secondo l’analisi Eurostat, contribuisce positivamente alla crescita del costo orario del lavoro
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia