
Codice degli appalti, le nuove norme fanno discutere. Dai limiti ai subappalti, i nodi
Il governo ha varato nuove regole in materia edilizia: la più discussa è l’innalzamento dell’obbligo legato al bando di una gara d’appalto, valido per importi superiori a 5,3 milioni di euro. Contestata anche la rimozione del divieto di subappaltare i lavori, finora vietato per più di un livello. “Sono orgoglioso del Nuovo Codice degli Appalti”, ha dichiarato il ministro Salvini. “Si torna agli anni ’70: a rischio la sicurezza nei cantieri e le infiltrazioni della criminalità”, denunciano i sindacati

Semplificazione. È questa la parola d’ordine del nuovo Codice degli appalti che porterà, secondo il ministero delle Infrastrutture, a risparmiare “da sei mesi ad un anno”. Su alcune norme si è però acceso il dibattito
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L’OPINIONE DELL’ANCE – Secondo l'Ance, associazione che rappresenta i costruttori, ci sono stati dei “passi avanti” in materia di illecito professionale e di revisione dei prezzi ma restano alcune “perplessità sulla concorrenza”. Secondo Cgil e Uil il codice va sicuramente rivisto, poiché col subappalto a cascata si "mette a rischio la sicurezza" dei lavoratori nei cantieri
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UN PROBLEMA DI TRASPARENZA – A tali problemi va aggiunta l'introduzione della norma che blocca tutte le gare per appalti di 5 milioni di euro: a detta dell’Ance ciò può portare ad un problema di "trasparenza", con il rischio di far nascere “cartelli e blocchi economici” a discapito della qualità
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L’OPINIONE DI CONFINDUSTRIA – Secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, “ci sono dei grossi rischi” visto che molti enti possono da un lato decidere di “assegnare i contratti solo alle grandi imprese per non esporsi a contestazioni, finendo però per penalizzare le piccole e medie”, e dall’altro “aprire le porte alle decisioni discrezionali dei partiti e di chi premia gli amici degli amici"
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IL LIMITE DI 5,3 MILIONI DI EURO – Se fino a 5 milioni sarà possibile non indire le gare d’appalto, a partire da 5,3 milioni di euro sarà invece obbligatorio bandire le gare d'appalto. Le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione
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AFFIDAMENTO DIRETTO FINO A 500 MILA EURO – Le piccole stazioni appaltanti, come i comuni minori, potranno invece procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. L'affidamento diretto sarà consentito per i lavori di importo inferiore a 500 mila euro
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IL PENSIERO DI SALVINI – Sul tema del nuovo Codice degli appalti si è espresso anche il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Sono orgoglioso del Nuovo Codice degli Appalti che garantirà più lavoro per tutti, operai e imprenditori, più sicurezza e meno burocrazia. Chi attacca il Nuovo Codice, atteso da anni, parlando addirittura di mafia o di più morti sul lavoro, o è in malafede o è ignorante. Si tratta dei soliti professionisti del No a tutto”, ha dichiarato il ministro

EDILI IN PIAZZA - Secondo il segretario generale di Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, “il nuovo codice ci fa tornare indietro di 50 anni, agli anni '70". Il problema maggiore è il subappalto perché “se lo liberalizzi, visto che oggi è vietato per più di un livello di subappalto, significa che prendi un lavoro a 10, lo subappalto a un altro a nove che lo può subappaltare a un altro a 8 e così teoricamente all'infinito, com' è nell'edilizia privata", spiega Genovesi

I RISCHI DI INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ – I subappalti, inoltre, creano anche il problema della criminalità, come sottolinea il segretario generale di Feneal-Uil, Vito Panzarella. “C’è il rischio che aumentino le infiltrazioni: va ripristinato il divieto dei subappalti”, ha dichiarato. A fianco dei sindacati si sono schierati sia il Movimento 5 Stelle, con il presidente Giuseppe Conte che ha sottolineato “la mancanza di trasparenza”, che la nuova segretaria PD, Elly Schlein
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