
Codice appalti, semplificazione e meno sanzioni. Ecco le nuove norme
Il Cdm ha dato via libera al nuovo codice degli appalti: saranno più semplici e veloci. Nei 229 articoli spazio a subappalti a cascata, meno sanzioni e norma Prima l’Italia. Introdotto il dissenso qualificato, i piccoli comuni potranno poi procedere ad affidamenti diretti ed è prevista la cosiddetta liberalizzazione sotto soglia. Arriva una piattaforma digitale nazionale per evitare duplicazioni burocratiche nelle documentazioni richieste. Critiche da artigiani e sindacati

Il nuovo codice degli appalti è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri. Parola d'ordine: semplificazione. L'insieme delle nuove norme, racchiuse in 229 articoli, parte da due principi fondamentali, quello del risultato - da conseguire con la "massima tempestività e il miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza" - e quello della fiducia nella legittimità delle scelte fatte
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"Per fare una gara si risparmieranno da sei mesi ad un anno", calcola il Ministero delle Infrastrutture che evidenzia anche l'arrivo di una norma che battezza “Prima l'Italia": fissa criteri premiali per il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei Paesi Ue, ma anche la valorizzazione delle imprese che hanno sede nel territorio interessato dall'opera
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Per frenare i 'no' viene introdotto il dissenso qualificato: le amministrazioni avranno una cornice più limitata per bloccare un'opera. I piccoli comuni potranno poi procedere ad affidamenti diretti fino a 500mila euro ed è prevista la cosiddetta liberalizzazione sotto soglia (fino a 5,3 milioni) e l'arrivo di una piattaforma digitale nazionale per evitare duplicazioni burocratiche nelle documentazioni richieste
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"Sarà una rivoluzione positiva", dice il ministro delle Infrastrutture Salvini. Non sembrano dello stesso parere gli artigiani che si sentono esclusi e avanzano critiche per "l'assenza di riferimenti alla specificità dei consorzi artigiani nelle bozze di decreto legislativo sul Codice degli appalti" che li taglia fuori. Pronti a protestare anche i sindacati che paventano il rischio che, con la liberalizzazione dei subappalti, i cantieri si trasformino in una giungla. FenealUil e Fillea Cgil si preparano quindi a scendere in piazza il prossimo 1 aprile
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Tra le altre caratteristiche del nuovo codice, ci sono anche i minori vincoli sui subappalti che possono diventare 'a cascata' - che sono una delle novità sui cui si indirizzano le critiche - e l'obbligo di prevedere adeguamenti dei prezzi se i rincari dei materiali superano un certo rialzo. Arriva inoltre l'appalto integrato, che prima era vietato e che permetterà ora di attribuire con una stessa gara il progetto e l'esecuzione dei lavori

C'è poi la liberalizzazione degli appalti sotto-soglia: fino a 5,3 milioni di euro le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione. Per gli appalti fino a 500 mila euro, allo stesso modo, le piccole stazioni appaltanti - in pratica i comuni minori - potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate

Si interviene anche sulla cosiddetta "paura della firma" ritoccando le sanzioni: niente colpa grave per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell'autorità. Tutele simili per la delicata questione dell'illecito professionale. In particolare, per alcuni tipi di reato, l'illecito professionale può essere fatto valere solo a seguito di condanna definitiva, condanna di primo grado o in presenza di misure cautelari

C'è poi la digitalizzazione che diventa un vero motore per modernizzare tutto il sistema dei contratti pubblici e l'intero ciclo di vita dell'appalto. Il pilastro di questo processo risiede nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici (che fa capo all'Anac), nel fascicolo virtuale dell'operatore economico, nelle piattaforme di approvvigionamento digitale, nell'utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici. Inoltre, si realizza una digitalizzazione integrale in materia di accesso agli atti che tutti i cittadini possono richiedere

Viene impresso un grosso slancio al sistema di programmazione per le opere considerate prioritarie. Il Governo, di concerto con le Regioni, qualifica una infrastruttura come strategica e di preminente interesse nazionale e l'elenco di tali opere è inserito nel documento di economia e finanza (Mef). È prevista poi la riduzione dei termini per la progettazione, l'istituzione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici di un comitato speciale appositamente dedicato all'esame di tali progetti

Per le quotazioni in appalto, confermato l'obbligo di inserimento delle clausole di revisione dei prezzi al verificarsi di una variazione del costo superiore alla soglia del 5%, con il riconoscimento in favore dell'impresa dell’80% del maggior costo. Per la determinazione della variazione di costi e prezzi si utilizzano gli indici Istat, tra cui quelli dei prezzi al consumo e alla produzione e gli indici delle retribuzioni contrattuali orarie. Previsto anche il riordino delle competenze dell'Anac con un rafforzamento delle funzioni di vigilanza e sanzionatorie
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