
Telemarketing, arriva il Codice di condotta. Stretta su call center e telefonate abusive
Il provvedimento è stato approvato dal Garante per la Privacy e istituisce un nuovo organismo di sorveglianza su pratiche scorrette, come le chiamate indesiderate da parte degli operatori commerciali. Se la maggior parte delle associazioni a tutela dei consumatori esprime soddisfazione, Unc si dice scettica: "Serve a ben poco per chi viola sistematicamente le leggi e resta impunito"

Arriva la stretta sui call center abusivi e sulle telefonate indesiderate che sempre più frequentemente tempestano i nostri cellulari a scopi promozionali. Il Garante per la privacy ha approvato un Codice di condotta per le attività di telemarketing e tele-selling, promosso da associazioni di committenti e consumatori, call center, tele-seller, list provider. La disciplina diventerà efficace una volta che sarà pubblicato il testo in Gazzetta Ufficiale, dopo la fase di accreditamento dell’Odm, nuovo organismo di sorveglianza che nasce proprio con il Codice
Come iscriversi al Registro delle Opposizioni
L’Odm (Organismo di monitoraggio) sarà indipendente e avrà il compito di verificare l’osservanza del Codice da parte delle realtà aderenti e di gestire le procedure per la risoluzione dei reclami. Per assicurare il rispetto della normativa in tema di privacy "dal contatto al contratto", le società che aderiranno al Codice saranno chiamate ad adottare misure specifiche per garantire la correttezza e la legittimità dei trattamenti di dati svolti lungo tutta la filiera del telemarketing
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Dovranno quindi raccogliere consensi specifici per ogni singola finalità (marketing, profilazione e così via) e informare in maniera precisa le persone contattate sulle finalità per le quali vengono usati i loro dati, assicurando il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy, dall’opposizione al trattamento alla rettifica e all’aggiornamento dei dati
Telemarketing, flop del Registro delle Opposizioni
Il Codice va poi a introdurre nuove regole per arginare il dilagare dei call-center abusivi: si stabilisce che nei contratti stipulati dall'operatore con l'affidatario del servizio dovrà essere prevista una penale - o la mancata corresponsione della provvigione - per ogni vendita di servizi realizzata con contatto promozionale senza consenso
Perché riceviamo ancora le chiamate indesiderate dei call center
Le società dovranno quindi effettuare una valutazione di impatto nel caso svolgessero trattamenti automatizzati, compresa la profilazione, che comportano un'analisi sistematica e globale di informazioni personali

Non tutti sono convinti dell’utilità del Codice. Non lo è ad esempio il presidente di Unc (Unione Nazionale Consumatori), Massimiliano Dona, che parla di "una foglia di fico inutile”. Già in passato, ha detto, “si erano provati codici di condotta, ma si dimostrarono insignificanti e non servirono a nulla". Il problema, continua Dona in una nota, “è che il Codice di condotta è superfluo per i call center rispettosi della legge, visto che già la rispettano, mentre serve a ben poco per chi viola sistematicamente le leggi e resta impunito"

"Ecco perché – dice ancora Dona - urge una modifica della legge che preveda indennizzi automatici per i consumatori molestati e che stabilisca che la chiamata a casa degli iscritti al Registro delle opposizioni sia considerata una pratica commerciale scorretta, sanzionabile anche dall'Antitrust, così da raddoppiare i controlli e le sanzioni"

Più soddisfatto il Codacons. Il Codice sarà "un nuovo punto di partenza nella battaglia al telemarketing selvaggio”, fenomeno “che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile e che danneggia chi opera nel rispetto delle regole”, dice il presidente dell’associazione Gianluca Di Ascenzo, che ricorda anche il recente fallimento del Registro delle Pubbliche Opposizioni

In base ai dati raccolti dal Codacons, su quattro milioni di italiani iscritti al Registro, più di 2,5 milioni continuano a ricevere telefonate commerciali da parte di call center e operatori specializzati. Il 38% circa delle telefonate commerciali ricevute dagli utenti propone contratti di forniture per luce e gas, mentre il 31% è legato al mondo della telefonia. Cresce nell'ultimo periodo la quota delle telefonate che propongono investimenti e trading online, al 30% del totale

Assoutenti definisce l’approvazione del Codice come “un'ottima notizia per i consumatori e un passo avanti nella tutela dei cittadini”. Per il presidente dell’associazione, Furio Truzzi, le critiche al provvedimento sono "del tutto gratuite e ingiustificate”, anche perché è stato scritto proprio con la collaborazione delle sigle a tutela dei consumatori

“Qualsiasi nuovo strumento che incrementi la privacy dei cittadini è da sostenere”, dice Truzzi, anche se è "evidente" che “da solo il nuovo Codice non può bastare a risolvere il problema del telemarketing illegale”. Per questo si chiede al governo “di compiere un passo ulteriore prevedendo, così come hanno fatto altri paesi a partire dall'Olanda, un sistema Opt-in, per cui solo chi si iscrive all'apposito Registro fornisce espresso consenso al telemarketing e quindi può ricevere telefonate commerciali”
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