
Per chi diventa padre vale il divieto di licenziamento fino al 1° anno di vita del figlio
Una nuova circolare Inps precisa che, dopo il d.lgs 107/2022 del governo Draghi, le norme già previste da anni per le madri si applicano anche ai papà che usufruiscono del congedo obbligatorio. Per loro vale anche il diritto a ricevere la NASpI in caso di dimissioni volontarie (e senza preavviso)

Chi diventa papà non può essere licenziato almeno fino al primo compleanno del figlio, esattamente come è previsto per le madri. Allo stesso modo, e sempre entro lo stesso arco temporale dei 12 mesi dalla nascita del bambino, un padre può anche dimettersi dal posto di lavoro mantenendo il diritto alla NASpI e senza dover per forza rispettare i tempi tradizionali per il preavviso. A spiegarlo è l’Inps, con la circolare 32 del 20 marzo 2023
Congedo parentale 2023, un mese in più all'80%. Come funziona
In realtà, non si tratta proprio di una novità. Le norme sono contenute nel d.lgs 105/2022, quello che ha reso operativa la riforma della maternità messa a punto dal governo di Mario Draghi e che è intervenuto sulle disposizioni del TU in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità del 2001. Proprio quell’intervento era andato a raddoppiare il congedo di paternità, portandolo a 10 giorni obbligatori
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
IL NUOVO DIVIETO DI LICENZIAMENTO – Il TU su maternità e paternità prevedeva già il divieto di licenziamento per le madri, dall’inizio del periodo di gravidanza e fino al primo anno del figlio. Fino alla riforma, la norma si applicava anche al padre soltanto nel caso in cui questo avesse fruito del congedo parentale alternativo
Aumentano i congedi di paternità: +38% in 10 anni
Si coprivano quindi i casi in cui la madre non fosse nelle condizioni di prendersi cura del figlio appena nato, come ad esempio per morte o grave infermità o ancora l'affidamento esclusivo del figlio al padre e l'abbandono del minore da parte della madre
Congedo mestruale, cosa prevede la proposta di legge
La circolare dell’Inps spiega che adesso il divieto di licenziamento per il padre viene esteso al nuovo congedo di paternità obbligatorio, introdotto dallo scorso governo con l’intenzione di migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata per entrambi i genitori

LA NASPI – Con la riforma Draghi si è poi andata a estendere al padre anche la norma per cui la madre, dall’inizio della gravidanza e fino al primo anno di vita del figlio, in caso di dimissioni volontarie - anche senza preavviso – mantiene il diritto alla NASpI

Prima dell’intervento, le disposizioni per le madri erano valide per i padri soltanto nel caso di congedo alternativo

La nuova normativa in realtà non specifica l’ampliamento della norma anche al caso di congedo di paternità obbligatorio. Tuttavia, fa notare l’Inps, il richiamo generico alla condizione di “paternità” va inteso come riferito sia ai congedi alternativi che a quelli obbligatori

Le precisazioni interpretative dell’ente previdenziale hanno un effetto diretto sui casi di respingimento delle dimissioni avvenuti tra l’entrata in vigore della riforma e la circolare

È sempre la circolare dell’Istituto di previdenza che sottolinea come tutti questi casi possono infatti essere ammessi al riesame della sede Inps territorialmente competente, su proposta del padre
Come funziona il congedo mestruale negli altri Paesi