Congedo mestruale in Italia, ecco la proposta di legge: cosa prevede
Il ddl è stato depositato il 21 febbraio agli uffici della Camera dall’Alleanza Verdi-Sinistra, con la deputata Elisabetta Piccolotti prima firmataria. Prevede fino a due giorni di congedo a scuola e al lavoro per chi soffre di mestruazioni dolorose. Si parla anche della distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali nelle farmacie con la ricetta medica
L’Alleanza Verdi-Sinistra ha presentato una proposta di legge sul congedo mestruale in Italia. Il ddl, a prima firma della deputata Elisabetta Piccolotti (nella foto), è stato depositato il 21 febbraio agli uffici della Camera. Ecco cosa prevede
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La proposta di legge, in sintesi, prevede fino a due giorni di congedo mestruale scolastico per le studentesse che soffrono di dismenorrea (termine medico usato per indicare dolori mestruali "invalidanti"). Lo stesso periodo massimo di congedo lavorativo è previsto per le donne che soffrono di mestruazioni dolorose. Si parla anche della distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali nelle farmacie con la ricetta medica
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Alla proposta ha aderito tutto il gruppo parlamentare. Nella conferenza stampa di presentazione, insieme alla prima firmataria, sono intervenute le deputate Luana Zanella, capogruppo, Francesca Ghirra e Eleonora Evi. "Lanciamo una sfida alle donne dell'opposizione, se vogliono condividere con noi questo testo. Ma anche a Giorgia Meloni, da cui abbiamo visto solo la cancellazione di Opzione donna. Ci chiediamo se la presidente non ritenga che sia il caso di fare qualche misura che possa riconoscere più diritti alle donne", ha detto Piccolotti (nella foto con Evi)
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Come detto, la proposta prevede fino a due giorni di congedo a scuola e al lavoro per chi soffre di mestruazioni dolorose. In entrambi i casi sarebbe obbligatoria la certificazione medica. Per le studentesse minorenni, poi, servirebbe anche la giustificazione dei genitori
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Nel testo si prevede una deroga al vincolo di frequenza nelle scuole per due assenze mensili giustificate da dismenorrea. Per le lavoratrici si chiede un congedo di massimo due giorni con un'indennità del 100 per cento della retribuzione giornaliera. La proposta si applica a tutti i tipi di contratto, compresi quelli determinati e a progetto
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Si parla anche della distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali nelle farmacie con la ricetta medica. La pillola contraccettiva viene indicata come “fattore per lenire i disturbi dei cicli dolorosi”: renderla gratuita, si legge nel testo, mira a "tutelare la salute della donna". Per la prima firmataria Elisabetta Piccolotti e per le deputate di Avs Zanella, Evi e Ghirri, si tratta di una "proposta di civiltà", che "va incontro alle esigenze reali e concrete delle donne"
La proposta è formata da tre articoli ed è stata depositata agli uffici della Camera. Passerà del tempo, però, prima che il ddl venga incardinato in una delle tre possibili commissioni: Istruzione, Lavoro o Affari Sociali. Poi toccherà al Parlamento discuterne. L'iter, quindi, sarà lungo. Ma il dibattito in Italia è già iniziato
Di recente nel nostro Paese si è ricominciato a parlare di congedo mestruale dopo che un liceo di Ravenna ha cambiato il regolamento d'istituto introducendo la possibilità di assentarsi per massimo due giorni alle studentesse che soffrono di dismenorrea. Anche alcune aziende italiane hanno introdotto misure simili per le lavoratrici
Anche altre scuole stanno introducendo misure simili. "Il Pilo Albertelli è la prima scuola del Lazio a riconoscere il congedo mestruale. Un passo importante per riconoscere a tutto i livelli la salute di genere. Non tutti i corpi sono uguali, ma tutti devono essere tutelati nei diritti fondamentali come quello allo studio", ha detto Claudia Pratelli, assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro di Roma capitale. "Speriamo che questa scuola sia la prima di una lunga serie”, ha aggiunto
Il liceo romano ha preso la sua decisione nei giorni scorsi, durante una seduta del consiglio d'istituto. Le studentesse che soffrono di patologie come endometriosi, dismenorrea e vulvodinia, mostrando un certificato medico, saranno in diritto di assentarsi per due giorni al mese. Assenze, quindi, giustificate. L'8 gennaio scorso la Rete degli studenti medi aveva chiesto l'approvazione del congedo mestruale negli istituti superiori
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