
Credit Suisse, cosa succede dopo il salvataggio da parte di Ubs. Posti di lavoro a rischio
Le banche europee volano dopo il tonfo delle precedenti sedute con i timori del rischio contagio provocato dalle vicende degli istituti di credito americani e da Credit Suisse. Dopo il salvataggio del gruppo elvetico da parte di Ubs e le rassicurazioni delle banche centrali in Borsa è tornato un clima di fiducia. Intanto negli Stati Uniti sono partite le prime class action, mentre i sindacati svizzeri lanciano l'allarme: decine di migliaia di posti di lavoro sarebbero a rischio

I mercati hanno ritrovato un clima di ottimismo sull'onda delle rassicurazioni delle banche centrali, dopo il salvataggio della seconda banca svizzera, Credit Suisse, in gravi difficoltà, da parte della storica rivale Ubs. A pochi giorni dall'acquisizione la Borsa di Milano sale ancora, in linea con le percentuali degli altri listini europei
Le borse europee
Con gli investitori che ritrovano fiducia dopo le posizioni delle banche centrali sul salvataggio di Credit Suisse, nel listino principale corrono le banche con Unicredit (+4,4%), Bper (+3,4%), Banco Bpm (+2,6%), Intesa (+2,5%) e Mps (+1,7%).
Chi paga quando fallisce una banca
Le banche europee volano dopo il tonfo delle precedenti sedute provocato dai timori del rischio contagio. L'indice del comparto bancario dello stoxx 600 guadagna il 3,9%. In testa Commerzbank e Unicredit con un rialzo del 6%. Bene anche Banco de Sabadell (+5,2%), Banco Santander e Bnp Paribas (+4,6%).

Intanto negli Stati Uniti stanno partendo le prime class action. Alcuni studi legali di New York tra cui Levi & Korsinsky e Bronstein, Gewirtz & Grossman ieri hanno notificato agli investitori due iniziative
Giorgetti: "Impatto insignificante per banche italiane"
"La causa per conto degli investitori del Credit Suisse è stata avviata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del New Jersey", si legge nell’annuncio di Levi & Korsinsky pubblicato da Bloomberg

"I dipendenti del Credit Suisse non dovrebbero pagare per gli errori commessi da dirigenti e autorità", replica l'Unione sindacale svizzera (USS). Le due banche "hanno il dovere di evitare brutali tagli di posti di lavoro", si legge in un comunicato diffuso oggi

Secondo Bloomberg inoltre la banca, già prima dell'avvio dell'acquisizione da parte di Ubs, stava valutando un piano di taglio di 9mila posti di lavoro nel tentativo di salvarsi. Ma il numero totale potrebbe essere molto più elevato. La fusione crea infatti significative sovrapposizioni e le due banche secondo l'agenzia insieme impiegano quasi 125mila persone, con circa il 30% del totale in Svizzera
Cosa sappiamo dell'acquisizione
I dipendenti del Credit Suisse "sono scioccati dalle conseguenze che li minacciano direttamente", afferma la confederazione sindacale ricordando che la posta in gioco è "colossale per i 17.000 dipendenti CS in Svizzera". Direttamente o indirettamente - afferma - decine di migliaia di posti di lavoro sono potenzialmente a rischio

Intanto Giuseppe Maino, presidente Iccrea Banca, a margine di un convegno ha ribadito che "è assolutamente difficile" che succeda quello che è successo con Credit Suisse. "E' da qualche anno che denotava delle difficoltà, poi la Svizzera è in Europa ma non sta in Europa. Noi ci lamentiamo spesso della vigilanza europea, qualche volta a ragione, però dobbiamo dire che negli ultimi anni ha lavorato, magari imponendoci anche sacrifici, a rafforzare sicuramente le banche, soprattutto sul lato patrimoniale", ha sottolineato
"Poi noi come credito cooperativo - ha aggiunto Maino - siamo frazionati al massimo, e quindi è assolutamente difficile" che si abbia una crisi simile, "mi verrebbe da dire impossibile, se non sapessi che impossibile non esiste più al giorno d'oggi. Quindi io sono assolutamente tranquillo"