Istat, rallenta l'inflazione in Italia a febbraio: +9,1%

Economia
Ansa / Ipa

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un incremento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, rispetto al +10,0% del mese precedente. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ovvero il “carrello della spesa”, segnalano un'accelerazione in termini tendenziali, passando da +12,0% a +12,7%

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Secondo quanto rilevato dall’Istat, nel mese di febbraio 2023 si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un incremento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, rispetto al +10,0% del mese precedente. Secondo quanto emerso, la flessione è spiegata dell'attenuazione delle tensioni sui prezzi dei beni energetici, oltre che dalla componente regolamentata sia da quella non regolamentata.

Per il “carrello spesa” a febbraio +12,7%

Come spiega l’Istat, l'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l'indice generale e ad un +3,7% per la componente di fondo. Il rallentamento rilevato nel mese di febbraio si deve, in particolar modo, all'accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decremento di quelli degli energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%), i cui effetti sono stati parzialmente compensati dall'accelerazione dei prezzi degli alimentari, sia lavorati e sia non lavorati, di quelli dei tabacchi, dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti.  L'inflazione di fondo accelera da +6,0% a +6,3%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,4%.  I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ovvero il “carrello della spesa”, segnalano un'accelerazione in termini tendenziali, passando da +12,0% a +12,7%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto rimangono sostanzialmente stabili (da +8,9% a +9,0%). Su base tendenziale la divisione che registra l'aumento maggiore è quella di abitazione, acqua, elettricità e combustibili con un aumento dei prezzi del 24,5%.

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