Tassi Bce, ipotesi aumento di 25 o 50 punti base alla riunione del 16 marzo. Cosa sapere
L’incontro del board potrebbe sancire una svolta rispetto al recente passato: l’annunciato rialzo dei tassi di interesse di 50 punti, che fino a pochissimi giorni fa era dato come certo, oggi sembra essere in dubbio a causa di quanto sta succedendo negli Stati Uniti con la Silicon Valley Bank. Possibile perciò che Lagarde si limiti ad un aumento dello 0,25 o dello 0,45%, visto che l’obiettivo di Francoforte resta comunque la lotta all’inflazione
C’è grande attesa per la riunione della Bce di giovedì 16 marzo, che potrebbe decretare una novità rispetto al recente passato. Se fino a poche settimane fa era scontato il rialzo dei tassi di 50 punti base, come anche pronosticato dalla stessa presidente Lagarde, la chiusura della Silicon Valley Bank potrebbe modificare gli scenari
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L’ALTERNATIVA – Sembra infatti possibile che il rialzo alla fine ci sarà, anche per lottare contro l’inflazione, ma sia di “soli” 25 punti base. Secondo Deutsche Bank, sembra essere questo “lo scenario più probabile con anche la possibilità di una pausa nel caso in cui i mercati non si fossero ancora stabilizzati". Se invece le condizioni dei mercati globali avessero già toccato il fondo "la porta sarebbe ancora aperta" per un rialzo di 50 punti
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LO SPAURACCHIO INFLAZIONE – Se da un lato il caso Svb agita il sonno del Vecchio Continente, dall’altro continua imperterrita la corsa dell’inflazione: lo dimostra l’accelerata dell’inflazione core, cioè quella al netto degli elementi più volatili come alimentari ed energia, che ha raggiunto il 5,6% a febbraio, segnalando come l'aumento dei prezzi non solo si è esteso a tutti i settori, ma stia proseguendo senza ostacoli
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LE PAROLE DI LAGARDE - Per questa ragione la presidente Lagarde non aveva escluso rialzi successivi, che significavano per il mercato, almeno fino alla settimana scorsa, una crescita dei tassi fino al 4%, dal 2,5% attuale
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FALCHI CONTRO COLOMBE – La ripida discesa delle borse europee dopo il weekend non potrà che alimentare ulteriormente lo scontro tra falchi e colombe all’interno del board di Francoforte. Un confronto che già si era scaldato nello scorse settimane: dopo una serie di uscite dei banchieri centrali del Nord a favore di rialzi prolungati, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha fatto sapere di non apprezzare i continui commenti sulle mosse della Bce
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LA PREVISIONE – Dopo un mese di costante rialzo, le attese sul picco dei tassi sono attualmente sotto il 3,70%. Non è un caso, infatti, che i trader pronostichino soltanto il 50% di possibilità che giovedì la Bce decida una stretta da 50 punti. Secondo alcuni analisti potrebbe limitarsi anche a 45 punti
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LO SPREAD – I mercati sono in attesa di notizie, come dimostra la situazione altalenante di Btp e Bund: lo spread sale a 192 punti, con il rendimento del decennale italiano che scende al 4,18% (-8 punti base). In netto calo anche il tasso del bund tedesco sempre a scadenza decennale, che si ferma al 2,26% (-14 punti)
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GLI USA GUARDANO ALL’EUROPA – A quanto succederà giovedì a Francoforte guarda con interesse Washington e Jerome Powell, capo della Fed. La loro riunione è prevista per giovedì 22 marzo: una reazione positiva dei mercati a quanto deciso dalla Eurotower potrebbe portare anche gli americani a optare per una soluzione simile
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