
Auto elettriche dal 2035, Ue rinvia il voto: cosa succede ora? I possibili scenari
Bruxelles deve ora concentrarsi sulle prossime azioni per cercare di sciogliere le perplessità che bloccano il provvedimento, in particolare quelle tedesche. Von der Leyen, a colloquio con l’esecutivo di Berlino, parla di “dialogo costruttivo”

Venerdì 3 marzo si è tenuta la riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti dell’Unione europea (cioè il Coperer) che ha registrato, come il mercoledì precedente, l'impossibilità a continuare sull'approvazione del Regolamento riguardante auto a benzina e diesel a partire dal 2035
Auto diesel e benzina, rinviato voto su stop vendita dal 2035. Meloni: "Successo italiano"
Il dossier era stato chiuso a febbraio in seguito all’ok dell’Europarlamento e venerdì doveva tenersi solo un semplice passaggio informale che avrebbe preceduto l’ulteriore approvazione prevista in Consiglio per il martedì successivo
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Polonia, Bulgaria, Italia e Germania hanno fatto mancare la maggioranza necessaria. La Svezia, alla presidenza di turno del Consiglio, ha stabilito perciò di rinviare la decisione
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"L'obiettivo resta la neutralità tecnologica. Siamo in contatto con gli Stati membri sulle nuove preoccupazioni emerse", aveva precisato la portavoce dell'esecutivo Ue Dana Spinant provando a mascherare il disappunto che serpeggia a Palazzo Berlaymont
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E adesso che succede? Con grande probabilità, per scardinare il muro tedesco, Bruxelles proverà a lavorare su uno dei "considerando" che fanno da prequel alle norme vere e proprie, e in particolare su quello in base a cui "la Commissione valuterà i progressi per il raggiungimento dell'obiettivo, tenendo conto degli sviluppi tecnologici e l'importanza di una transizione economica sostenibile e socialmente giusta verso le emissioni zero"

Nel frattempo, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, domenica è andata in visita a Meseberg, vicino Berlino, dove ha incontrato il governo tedesco e ha discusso proprio di questo tema

Ha fatto sapere che c’è stato un "dialogo costruttivo" anche sui motori a combustione. C’è pieno sostegno al principio dell'apertura alla tecnologia, ha spiegato, "ma questo deve essere sempre in equilibrio con i nostri obiettivi sul clima". Il liberale Voker Wissing, vuole che si possano usare i cosiddetti e-fuels

Il regolamento prevede – fra l’altro – lo stop all’immatricolazione di auto e furgoni con motore a combustione, diesel e benzina, a partire dal 2035
L'Italia intanto esulta. A cominciare dal premier Giorgia Meloni che parla di "successo italiano" e prosegue: "Giusto puntare a zero emissioni di Co2 nel minor tempo possibile, ma deve essere lasciata la libertà agli Stati di percorrere la strada che reputano più efficace e sostenibile. Questo vuol dire non chiudere a priori il percorso verso tecnologie pulite diverse dall'elettrico. È questa la linea italiana che ha trovato largo consenso in Europa"
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