
Superbonus, come funziona e come si calcola il quoziente familiare
Fra i requisiti per poter usufruire dell’agevolazione nel 2023 per interventi su case monofamiliari e unità indipendenti c’è anche quello di avere un reddito non superiore a 15mila euro. Per capire se si rientra nel parametro bisogna considerare i redditi complessivi della famiglia nell’anno precedente a quello dei lavori, sommarli, e dividerli per un coefficiente specifico: ecco come fare

Con il 2023 il Superbonus è sceso dal 110% al 90% e, nell’orbita dell’agevolazione, è entrato anche il quoziente familiare, decisivo per stabilire chi potrà applicare la misura su case monofamiliari e unità indipendenti, le cosiddette “villette”
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Per le “villette”, il Superbonus al 90% vale solo per il 2023, il che significa che gli interventi e le spese dovranno essere fatti entro il 31 dicembre di quest’anno. Fra i requisiti per poterne usufruire c’è anche quello di avere un reddito non superiore a 15mila euro
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Ed è qui che entra in gioco il quoziente familiare come sistema di calcolo. A differenza dell’Isee non vengono considerati i patrimoni, ma si sommano i redditi complessivi della famiglia nell’anno precedente a quello dei lavori, in questo caso quindi il 2022
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Va tenuto conto dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare: oltre al contribuente, cioè chi possiede l’immobile, vanno conteggiati il coniuge, il soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel nucleo familiare, i familiari indicati dall’articolo 12 del Tuir presenti nel nucleo familiare che nell’anno precedente a quello di sostenimento della spesa si siano trovati a carico del contribuente
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La somma complessiva dei redditi va poi divisa per un coefficiente determinato in base alla numerosità della famiglia: se il contribuente è solo uno, il coefficiente è 1
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Se oltre al contribuente c’è un coniuge, un convivente di fatto o un soggetto unito civilmente il coefficiente sale a 2

Se c’è un familiare a carico oltre ai soggetti citati in precedenza, ad esempio un figlio, nel fattore si aggiunge uno 0,5

Di conseguenza se i familiari a carico sono due si conterà un +1, mentre se sono tre o più si considererà un +2

Ad esempio, per una coppia con due figli il coefficiente sarà 3, a meno che uno dei figli non sia a carico dei genitori, circostanza nella quale il coefficiente scenderebbe a 2,5

In sostanza: con un reddito di 45mila euro diviso per un coefficiente 3 si può beneficiare del Superbonus, ma se il coefficiente fosse 2,5 il reddito dovrebbe allora essere 37.500 euro

Ma quand’è che un familiare è considerato a carico? Quando il suo reddito, al netto delle deduzioni, è inferiore a 2.840,51 euro, o 4.000 euro per i figli fino ai 24 anni
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