
Superbonus, come potrebbe funzionare l’ipotesi di compensazione dei crediti tramite F24
Il modello usato per il pagamento di tasse e contributi è la soluzione suggerita da Abi e Ance per sbloccare quei 19 miliardi di crediti rimasti in pancia a seguito della cancellazione del contributo edilizio, a suo tempo voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle. Il sistema permetterebbe di sbloccare quasi 15 miliardi, anche se andrebbe definita una piattaforma di incontro tra domanda e offerta e risolto il problema degli incapienti

Gli F24 come soluzione. Abi e Ance, le associazioni rispettivamente di banche e costruttori, sono tornati a suggerire al governo il loro utilizzo per compensare i crediti fiscali degli istituti con i debiti dei loro correntisti, liberando così spazio per acquistare nuovi pacchetti. In questo modo uno dei problemi maggiori del superbonus verrebbe risolto, visto che la sua cancellazione ha lasciato 19 miliardi in pancia
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COSA VIENE INCLUSO NEGLI F24 – Ogni anno vengono inclusi negli F24 circa 500 miliardi di imposte e contributi da parte di imprese e cittadini. Sono presenti tasse di ogni tipo, dai redditi alle liquidazioni Iva, oltre a imposte sostitutive, addizionali regionali e comunali, contributi e Imu
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COME FUNZIONEREBBE LA PROPOSTA - Solitamente il contribuente debitore verso il Fisco "prenota" il pagamento a una data prestabilita attraverso il modello F24. La banca prende in carico la richiesta e nel giro di pochi giorni effettua il versamento. L’idea sarebbe quella di lasciar versare alla banca una piccola parte di questo versamento, mettiamo anche l’1%, compensando i crediti fiscali che ha in pancia
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COSA CAMBIA PER LA BANCA – Una simile mossa cosa cambierebbe per le banche? Per gli istituti, che si stima abbiano in pancia circa 500 miliardi, ad ogni pagamento di F24 questo significherebbe liberarsi di una piccola quota dei suoi crediti. In questo modo nel giro di pochissimi anni potrebbero essere mobilitati anche 15 miliardi
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COSA CAMBIA PER IL CLIENTE – Per i clienti non ci sarebbero sostanziali differenze: le banche compenserebbero le quote di crediti anche mensilmente. Non verrebbero a crearsi nemmeno particolari scompensi in merito, ad esempio, alla gestione della liquidità, se si considera che i crediti sono già ora usati in compensazione dei contributi dovuti per il personale
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IL PRECEDENTE - Un precedente viene suggerito dall'esperienza dei finanziamenti agevolati per la ricostruzione post terremoto del centro Italia: il pagamento delle rate di rimborso avvenne attraverso l'utilizzo del credito d'imposta, che la banca può usare in compensazione
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IL VALORE REALE DEI CREDITI – Il valore di 19 miliardi è però puramente nominale: quando la cessione del credito fiscale maturato col Superbonus entrò a regime, gli istituti compravano i pacchetti del 110% a 102-103. Ad oggi, a causa delle varie difficoltà venutesi a creare con il tempo, è stato via via applicato uno sconto crescente, tanto che ora i prezzi d'acquisto sono intorno al 90. Quei 19 miliardi potrebbero perciò valerne 2-3 in meno, un valore comunque più alto dello zero che varrebbero se restassero in pancia

COSA VERRÀ ESCLUSO – Come evidenzia "Il Sole 24 Ore", mentre si susseguono i tavoli tecnici tra le parti c’è un punto fisso che sicuramente non verrà modificato: i contributi, che sono essenziali per il pagamento delle pensioni, e le tasse delle famiglie, che continueranno a seguire la loro strada tradizionale

COME FAR INCONTRARE DOMANDA E OFFERTA – Il governo sembra aprire a quest’ipotesi e le aziende, per bocca del presidente di Confindustria Bonomi, sono pronte “a un’assunzione di responsabilità”. Ma come si pensa a far incontrare domanda e offerta? L’idea sarebbe quella di creare una piattaforma digitale unica per gli scambi fra privati

IL CASO DEGLI INCAPIENTI – Resta poi aperto il problema degli incapienti, cruciale visto lo stop alla cessione dei crediti che rende il Superbonus agibile solo per redditi medio-alti. Una delle modalità possibili per ridurre la platea degli esclusi passa dall’estensione da 5 a 10 anni del periodo in cui scontare l’agevolazione, in questo modo infatti la rata annuale da scontare si abbassa, anche se si allunga l'attesa
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