
Confindustria, scende l’inflazione. Evitata la recessione in Italia a inizio 2023
Secondo i dati della Congiuntura flash di febbraio l’inflazione continua a calare. Giù i prezzi dell’energia. Occupazione in aumento ma scarseggia la manodopera. Italia resiliente, da produzione a consumi. Cresce l'industria, famiglie prudenti ma la spesa tiene. Anche per l’Eurozona cresce l’ottimismo

Confindustria ha diffuso i dati della Congiuntura flash di febbraio. Si rileva un calo dell’inflazione, scendono i prezzi dell’energia. Italia si avvia a evitare la recessione a inizio 2023. Ecco tutte le cifre emerse
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INFLAZIONE - L'inflazione in Italia "continua a calare" (+10,1% a gennaio, +11,8% a ottobre), grazie alla minor variazione annua dei prezzi energetici (+43,1%, da +71,1%) ma la dinamica al netto di energia e alimentari è in salita (+4,6% da +4,2%), per la trasmissione dei rincari passati agli altri beni
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ENERGIA - "Il prezzo del gas - sottolinea Confindustria - resta relativamente basso a febbraio (56 euro/mwh in media), ben sotto i livelli registrati in tutto il corso del 2022 (ma era a 14 euro nel 2019). Anche il prezzo del petrolio sembra essersi stabilizzato (83 dollari al barile), su valori poco superiori a quelli pre-crisi (64 dollari). Viceversa, rincarano a inizio 2023 le commodity non-energy (+3,4% da ottobre), soprattutto i metalli (+16,8%), mentre i prezzi alimentari continuano a scendere (-1,2%)
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COSA SUCCEDE - Il ribasso del prezzo dell'energia da fine 2022, che rimane comunque ben al di sopra dei livelli di due anni fa, "sta favorendo la riduzione dell'inflazione in Italia e Europa (seppur su valori ancora elevati) e questo lascia intravedere la fine del rialzo dei tassi entro il 2023 (non prima di un altro paio di aumenti)”
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EVITATA RECESSIONE - L'economia italiana procede meglio delle attese e si avvia ad evitare la recessione anche nel primo trimestre del 2023. Confindustria sottolinea "l'ottima tenuta" nel 2022 e riporta che l'Italia si dimostra "resiliente". Secondo il Centro Studi degli industriali, nelle previsioni dei diversi analisti per il 2023, "il Pil italiano va meglio dell'atteso". E ciò spinge a pensare che "il Paese eviti del tutto la 'correzione al ribasso' dei livelli di attività, almeno in aggregato"
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PIL - "La crescita del Pil italiano - osserva Confindustria - è prevista scendere da un eccellente +3,9% nel 2022 (per due terzi gonfiato dal trascinamento dal 2021), a un valore molto più basso nel 2023, ma decisamente migliore rispetto alle attese di pochi mesi fa. Nelle più recenti previsioni dei principali istituti, pur con delle differenze tra stime poco sopra o sotto il +0,6%, c'è una generalizzata e importante revisione al rialzo rispetto alle stime post-estate 2022, quando ci si aspettava una stagnazione o una moderata recessione, a causa del caro-energia

CRESCITA ANNUA - La variazione acquisita del Pil per il 2023, quindi, è risultata di +0,4% e non intorno allo zero come si pensava qualche mese fa. Già questo fattore 'aritmetico' motiva una decisa revisione al rialzo della crescita annua del 2023”.

EUROZONA - Cresce l’ottimismo per l'economia dell'Eurozona. Secondo i dati Confindustria, in Francia e Germania, dove a fine 2022 si è registrato un rallentamento del Pil meno intenso di quanto prospettato dagli analisti (+0,1% e -0,2%), gli indicatori qualitativi a gennaio tracciano un quadro più ottimistico, sebbene con forti asimmetrie: il Pmi tedesco dei servizi torna in zona di espansione (50,7), mentre quello manifatturiero resta molto sotto la soglia (47,3); in Francia invece è la manifattura a risalire (50,5), mentre i servizi sono ancora deboli (49,4)

LAVORO - Accanto a un’occupazione in aumento (+37mila a dicembre), si registra in Italia una scarsità di manodopera per una quota crescente di imprese (7,3% da 1,8% a fine 2019, nella manifattura), segnale di carenze quantitative e disallineamenti di competenze (ma meno che nella Ue)

PRODUZIONE INDUSTRIALE - La produzione industriale migliora e dopo il rimbalzo di gennaio (+1,6%) seguito a tre mesi di calo, per gennaio i dati qualitativi "dipingono uno scenario in miglioramento". Nelle costruzioni invece si attende una prosecuzione della fase di debolezza

CONSUMI - Segnalata infine una tenuta dei consumi delle famiglie con "decisioni di consumo prudenti per l'alta inflazione" e una "spesa spostata ancor più verso i discount". L'export è in frenata, tra un'Eurozona con una ripresa diseguale e gli USA in cui la crescita è senza industria
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