
Ue e case green, classe D nel 2033: il piano e gli ostacoli per l'Italia
Per raggiungere l'obiettivo gli eurodeputati intendono chiedere anche il sostegno di fondi comuni. L'Ance però, sulla situazione del nostro Paese, avverte: servirebbero 630 anni solo per riqualificare "al primo step" tutto il patrimonio immobiliare nazionale

L'asticella del Parlamento europeo si fa sempre più alta e arriva a toccare la classe D, passando prima per la E, in un un piano che prevede case sempre più green già tra la fine del decennio e l'inizio del prossimo. Un obiettivo ambizioso, che gli eurodeputati intendono raggiungere chiedendo però anche il sostegno di fondi comuni. Ma che resta del tutto "irrealizzabile" per l'Italia
Direttiva case green, PE alza gli obbiettivi: classe D entro 2033. Ance: servono 630 anni
I dati dei costruttori edili (Ance) stimano che servirebbero 630 anni solo per riqualificare "al primo step" tutto il patrimonio immobiliare nazionale. E per vedere chiuso il cerchio delle emissioni inquinanti bisognerebbe aspettarne 3.800. E sul tema continua lo scontro politico
Direttiva Ue riqualificazione case green, da aree vincolate a edifici storici: le deroghe
Dopo aver digerito oltre 1500 emendamenti, Popolari (Ppe) Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra, guidati nella commissione Industria ed Energia (Itre) del Pe dall'irlandese Ciaran Cuffe, hanno trovato l'accordo che sarà votato il 9 febbraio prima di approdare in plenaria
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Entro l’1 gennaio 2030 gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Per arrivare alle emissioni zero al 2050. Previste alcune eccezioni: case di vacanza, palazzi storici ufficialmente protetti, chiese e abitazioni indipendenti di meno di 50 metri quadrati

Il piano richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari

Questi interventi saranno da realizzare, secondo gli europarlamentari, anche con risorse comuni da fondi coesione, Pnrr e Fondo sociale per il clima, e non solamente con politiche nazionali di agevolazione di mutui e prestiti come previsto in origine da Bruxelles

Questi principi finanziari di massima sono condivisibili anche per i due gruppi di Identità e Democrazia (Id) e Conservatori (Ecr), le due famiglie politiche europee rispettivamente di Lega e Fratelli d'Italia che si sono però opposte al compromesso in disaccordo con tempistiche ritenute incongruenti

"Le tempistiche" previste dall'accordo di compromesso sulle case green in seno al Parlamento europeo rendono la riqualificazione energetica degli immobili "irrealizzabile", insiste l'eurodeputata della Lega, Isabella Tovaglieri, indicando che il suo partito è pronto, insieme al governo, a "contrastare la deriva ideologica dell'Eurocamera"

L’Ance sottolinea ancora che "la capacità tecnica di realizzare gli interventi c'è" come dimostrato con il Superbonus, "ma bisogna avere la politica e gli strumenti per tenere questo ritmo e raggiungere l'obiettivo"

Va inoltre ricordato che l'approccio comune dei governi nazionali, siglato anche dal ministro Gilberto Pichetto lo scorso ottobre, disegna una traiettoria che dovrebbe portare ogni Paese ad avere una performance energetica del patrimonio residenziale in classe D entro il 2033, ma calcolata sulla media di tutti gli immobili
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