
Bonus benzina prorogato per tutto il 2023 nel settore privato: cosa c’è da sapere
Il governo Meloni ha esteso l’agevolazione, introdotta dall’esecutivo Draghi, per tutto l’anno in corso. Si tratta di uno sconto del valore di 200 euro che i datori di lavoro del settore privato, a propria discrezione, offrono ai dipendenti. Il buono è esente sia da contributi sia da imposte e arriva in modo automatico, senza presentare domanda. Può essere usato per benzina, gasolio, Gpl e metano, ma anche per ricaricare le auto elettriche

Il bonus benzina, detto anche bonus carburante, è stato prorogato dal governo anche per il 2023. Di cosa si tratta? A chi spetta? Come si ottiene? Ecco cosa bisogna sapere
Bonus benzina 200 euro per lavoratori dipendenti prorogato a tutto il 2023. Come funziona
Il bonus benzina è uno sconto del valore di 200 euro che i datori di lavoro del settore privato offrono ai propri dipendenti. Era stato introdotto dal governo Draghi nel 2022, in uno dei decreti Ucraina, per contrastare l’aumento dei prezzi legato anche alla guerra russa. Poi, lo scorso gennaio, il governo Meloni l’ha prorogato prima per il primo trimestre dell’anno e poi per tutto il 2023
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
Il buono, del valore massimo di 200 euro, è esente sia da contributi sia da imposte. Rispetto al passato, c’è una novità principale: la cessione del bonus potrà avvenire a qualsiasi titolo e non solo gratuitamente. I buoni possono essere corrisposti dal datore di lavoro da subito, senza preventivi accordi contrattuali
Bonus patente autotrasporto: stanziati 25,3 milioni. Via alle domande dal 6 febbraio
Il bonus benzina di 200 euro non concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente e rappresenta un’ulteriore agevolazione rispetto a quella generale già prevista dall’articolo 51 del Tuir: va, quindi, conteggiata in modo separato rispetto agli altri benefit
Benzina, l'Agcm boccia l'esposizione prezzi medi: benefici incerti, danni alla concorrenza
I lavoratori possono usufruire dell'incentivo in due modi: come uno o più buoni benzina o simili; come fringe benefit aziendali disponibili per il dipendente. In quest’ultimo caso, se incluso nei piani sindacali, il bonus come detto non verrà sommato al limite di non imponibilità dei benefit, pari a 258,23 euro
Prezzo benzina, dal self alla manutenzione: i consigli per risparmiare sul pieno
Per ottenere il bonus benzina non c’è bisogno di presentare alcuna domanda: viene assegnato in automatico dalle aziende private ai propri dipendenti per un massimo di 200 euro. I lavoratori destinatari del bonus devono essere titolari di reddito di lavoro dipendente. Possono concederlo anche gli enti pubblici economici, i soggetti che non svolgono un’attività commerciale, i lavoratori autonomi: a patto, però, che abbiano dei propri dipendenti. Escluse, invece, le amministrazioni pubbliche
GUARDA IL VIDEO: Bonus benzina da 200 euro, a chi spetta
Bisogna sottolineare, comunque, che le aziende non sono obbligate a concedere il bonus ai propri dipendenti: ogni azienda può scegliere se aderire all’iniziativa e a chi concedere, eventualmente, il bonus. Il datore di lavoro, infatti, può individuare a sua discrezione una platea di beneficiari, che riceverà l’incentivo in maniera automatica

Non ci sono limiti di reddito né requisiti particolari e non è vincolante il ruolo che un lavoratore svolge. Il voucher è potenzialmente rivolto a tutti: chi ha contratti a tempo indeterminato, a termine, part-time, smart working, apprendisti, stagisti, lavoratori a progetto

Le somme verranno corrisposte in busta paga. I voucher sono validi per benzina, gasolio, Gpl e metano, ma anche per ricaricare le auto elettriche. Sul bonus benzina, come detto, non vengono pagate imposte, tasse e contributi e lo sconto è deducibile ai fini Irpef e Ires, senza concorrere alla formazione del reddito del dipendente
Prezzi carburanti, il diesel costa più della benzina ma ha accise più basse: ecco perché