Si tratta di un’imposta fissa che prevede due aliquote: al 10% per i contratti d’affitto a canone concordato, o al 21% per i contratti d’affitto a canone libero di immobili locati a fini abitativi. Come specifica il sito dell’Agenzia delle Entrate, la si può usare per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 - uffici o studi privati)
La cedolare secca è un’imposta fissa che viene sottoscritta in occasione dei contratti di locazione al posto della consueta tassazione Irpef, l'imposta sul reddito delle persone fisiche
Affitti troppo cari, 28enne decide di vivere su una nave da crocieraCome si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, si può ricorrere alla cedolare secca per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 - uffici o studi privati) locate a uso abitativo e per le relative pertinenze, oppure con contratto separato e successivo rispetto a quello relativo all’immobile abitativo
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato sulle notizie di economiaLe aliquote previste sono due: al 10% per i contratti d’affitto a canone concordato, o al 21% per i contratti d’affitto a canone libero di immobili locati a fini abitativi
Airbnb, Corte Ue: l'Italia può chiedere ritenute sugli affitti breviQueste particolari aliquote non si applicano in maniera automatica, ma in seguito a una scelta nel momento in cui si procede con la registrazione del contratto attraverso il modello Rli, cioè la Registrazione Locazioni Immobili
Mercato immobiliare, a Roma prezzi sempre più altiCome si legge sul sito delle Agenzie delle Entrate, può optare per la cedolare secca al 21% anche chi si avvale del regime delle locazioni brevi: cioè di un contratto di locazione di immobile a uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni
Una famiglia su 10 spende quasi metà reddito per la casaIl numero dei contribuenti che possono accedere all’aliquota al 21% è in ogni caso più ampio rispetto alla tassazione al 10%, perché le condizioni sono meno stringenti
L’aliquota maggiore può essere scelta dalle persone fisiche titolari di un diritto di proprietà o di godimento di un immobile. Questa condizione, però, si deve manifestare al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni
L’acconto deve essere versato in un’unica soluzione entro il 30 novembre se l’importo è inferiore a 257,52 euro. Oppure in due rate, se l’importo dovuto è superiore a 257,52 euro. La prima, del 40%, deve essere versata entro il 30 giugno. La seconda, del restante 60%, entro il 30 novembre
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