
Bollette, nel Milleproroghe lo sblocco degli aumenti a fine contratto
Il governo è intervenuto dopo che il Consiglio di Stato aveva bloccato lo stop agli adeguamenti voluto dall’Antitrust: l’Authority aveva bollato come inammissibili anche le modifiche delle condizioni economiche una volta che queste arrivano a scadenza. Rimane in vigore fino al 30 giugno 2023 il divieto alle modifiche unilaterali ai contratti energetici

Nel Milleproroghe il governo interviene per chiarire la norma che aveva portato ai provvedimenti dell’Antitrust in tema di prezzi dei contratti di energia alla scadenza delle condizioni economiche. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, un comma è stato aggiunto all’articolo 11 del testo del decreto
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Ma cos’è successo prima? Negli ultimi tre mesi, l’Antitrust aveva varato provvedimenti nei confronti di varie aziende dell’energia contestando alcuni aspetti riguardanti i contratti di forniture, le modifiche unilaterali degli stessi e la decadenza anticipata
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Ma non solo: l’Authority - sulla base di una norma del Decreto Aiuti bis - aveva bollato come inammissibili anche le modifiche delle condizioni economiche una volta che queste arrivano a scadenza
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Un’interpretazione considerata troppo “larga” dal Consiglio di Stato, che dopo un ricorso di Iren ha bloccato lo stop agli adeguamenti voluto dall’Antitrust
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E a quel punto è intervenuto anche il governo: nel Milleproroghe ha disposto che rimanga in vigore fino al 30 giugno 2023 il divieto alle modifiche unilaterali ai contratti energetici

Ma ha anche specificato che “il primo periodo non si applica alle clausole contrattuali che consentono all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, nel rispetto dei termini di preavviso contrattualmente previsti e fermo restando il diritto di recesso della controparte”

Si apre però a questo punto, spiega Il Sole 24 Ore, il problema delle tempistiche, perché il Milleproroghe dovrebbe andare in Gazzetta Ufficiale entro fine anno e le misure potrebbero avere efficacia dall’1 gennaio

Iren, considerata l’ordinanza del Consiglio di Stato, potrà mantenere gli adeguamenti, che sarebbero scattati dall’1 dicembre. Ma altre aziende che ne avevano fatti in precedenza alla luce di contratti in scadenza potrebbero rimetterci diversi milioni di euro

Per questo motivo, spiega Il Sole 24 Ore, si starebbe valutando di aggiungere un ulteriore passaggio nella norma introdotta dal governo, che specifichi la retroattività dell’interpretazione sull’articolo del Decreto Aiuti Bis
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