Bce, il peso sui mutui dell’aumento dei tassi: come cambiano le rate e chi paga di più
La scelta di Francoforte avrà un impatto decisamente rilevante su coloro che hanno richiesto prestiti con un tasso variabile, che vedranno adesso la rata salire di oltre 350 euro rispetto a inizio anno. "Manterremo la rotta, non sarà sufficiente colpire e ritirarsi", ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, facendo soprattutto riferimento alla lotta contro l’inflazione, li cui obiettivo è farla nuovamente scendere al 2%
Si prospettano tempi difficili per chi ha un mutuo variabile. Le notizie da Francoforte segnalano l’incremento di 50 centesimi del costo del denaro, che si riverserà sull’indicizzazione del finanziamento, e l’aumento dei tassi, che ha come obiettivo quello di contenere l’inflazione di nuovo al 2%
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COSA SIGINFICA - Come evidenzia "Il Corriere della Sera", i 50 centesimi di aumento pesano sulla rata di un mutuo che ha ancora 100 mila euro di debito residuo per circa 42 euro, sommati agli aumenti degli ultimi mesi. Chi ha acceso un mutuo variabile a 30 anni da 150 mila euro a gennaio di quest’anno al tasso dell’1% ha iniziato pagando una rata da 482 euro mentre tra gennaio e febbraio (a seconda delle modalità contrattuali di aggiornamento) se ne troverà da pagare 847
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LE STIME - Secondo Bankitalia a ottobre i tassi sui nuovi mutui sono saliti al 3,23%. Il portale Facile.it fa un calcolo dell'aumento prendendo in considerazione un mutuo da 126 mila euro a 25 anni, stipulato a gennaio 2022, con un loan-to-value (cioè il valore del finanziamento rispetto all'immobile in garanzia) del 70%. L’aumento dei tassi della Bce di 50 punti base produrrà nei prossimi mesi una crescita delle rate dei mutui variabili, con un aumento di quasi 35 euro al mese per un finanziamento medio e un aggravio a 180 euro dall'inizio dell'anno (+39%)
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LA LOTTA ALL’INFLAZIONE - "Manterremo la rotta, non sarà sufficiente colpire e ritirarsi", ha sostenuto la presidente della BCE Christine Lagarde, evidenziando come i rischi di inflazione siano inclinati verso l'alto ed evidenziando la possibilità di una crescita salariale superiore alle attese, a causa delle misure di sostegno governative, con conseguente aumento della domanda in tutta l'economia dell'Eurozona a 19 membri
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IL MOMENTO DELLA SURROGA - I finanziamenti indicizzati all’Euribor segnalano un deciso aumento dei mutui a tasso variabile da inizio anno: in questo momento potrebbe essere conveniente l’ipotesi di una surroga a tasso fisso, anche se oggi non è conveniente come sarebbe stata un anno fa. Serve soprattutto capire fino a che punto si è in grado di assorbire altri aumenti della rata: per questa ragione bisogna fare ricorso all’ammortamento del mutuo
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MUTUI CON IL CAP - Se il variabile a questo punto va scartato il discorso vale a maggior ragione anche per i mutui con il tetto, il coisddetto cap, che non hanno nessun senso finanziario, dato che il limite di tasso finirebbe regolarmente a essere più alto del tasso a cui viene offerto dalla stessa banca un mutuo fisso
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LA CONVENIENZA DI UN MUTUO A TASSO FISSO - Sul versante dei mutui fissi invece le notizie sono di segno opposto: l’Eurirs, il tasso di swap (baratto) che misura il costo dello scambio tra crediti a lungo termine e crediti a breve, è in decisa discesa grazie alle migliorate prospettive sull’inflazione nei prossimi anni e alle condizioni di oggi un mutuo a tasso fisso a 30 anni costerebbe anche una ventina di centesimi in meno di uno variabile
COME FARE NEL 2023 - Il fenomeno diventerà evidente già nelle rate relative ai primi mesi del 2023. Stando così le cose per chi deve avviare un mutuo oggi non è possibile avere dubbi sulla scelta del tasso fisso. Si tratta di pagare interessi ancora superiori al 3%, anche se il variabile costerà di più e soprattutto, visto che l’epoca d’oro del fisso poco sopra l’1% difficilmente potrà tornare, quando la situazione economica diventerà più stabile i costi diminuiranno e allora si potrà giocare il jolly della surroga
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