
L’inflazione impatta sui salari: le aziende cercano di reagire con bonus e premi
Chi ha puntato sui bonus una tantum, chi ha anticipato il premio di risultato. Odm Consulting ha condotto un sondaggio su oltre 700 imprese italiane per capire su quali strumenti hanno puntato in risposta alla crisi economica

L’inflazione ha imposto il suo segno nel processo di revisione del salario per molte aziende italiane. Emerge dal campione di oltre 700 imprese, intervistato da ODM Consulting: per il 51,63% lo ha fatto abbastanza, per il 17,65% “molto”, per 24,18% “poco” e per il 6,54% “per nulla”. Lo si legge su Il Sole 24Ore
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Per cercare di ovviare a questo impatto, le aziende hanno fatto ricorso a più strumenti: bonus, una tantum o fringe benefit, piani di welfare ad hoc, voucher per l’acquisto di beni e servizi
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Si punta soprattutto sui fringe benefit, cioè i cosiddetti “compensi in natura” perché consistono in beni e servizi dal datore di lavoro ai dipendenti. Oppure – prosegue Il Sole 24Ore – si fa ricorso alla contrattazione sui premi di risultato: in quest’ultimo caso il 60% prevede misure riconducibili ai piani di welfare dove è possibile utilizzare gli importi per l’acquisto o il rimborso di beni in ambiti diversi, da istruzione a utenze e carburante
Superbonus, nessuna proroga. Più facile sbloccare i crediti
UniCredit, per esempio, ha siglato un accordo con i sindacati sul premio di risultato del 2022, anticipando i tempi di sei mesi rispetto alle previsioni. A questo ha aggiunto un contributo una tantum di 800 euro sul conto welfare: sommando queste due misure, i lavoratori chiuderanno l’anno – dice il quotidiano economico – con 2400 euro in più
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Bper ha raggiunto un accordo con i sindacati assegnando un riconoscimento di 500 euro agli oltre 15mila lavoratori di Bper Banca, di cui 250 euro ottenuti per la cosiddetta operazione Lanterna. Quest’ultima consiste nell'armonizzazione e nell' incorporazione del personale ex Carige in Bper

Mediolanum ha invece usato i buoni acquisto e ha distribuito 350 euro sotto forma di buoni Amazon a 2.850 persone in Italia . Altri 150 euro sono andati nel cedolino
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L’azienda Prysmian, specializzata nella produzione di cavi elettrici, ha deciso di dare un contributo fino a 800 euro netti a dipendente attraverso il piano welfare. Italcementi distribuirà con la tredicesima un bonus straordinario fino a mille euro utile contro il caro-bollette

Sanofi ha stanziato un bonus una tantum, così come farà Vodafone e come ha già fatto Tim. Amadori darà 300 euro ciascuno ai suoi dipendenti con qualifica di operai e impiegati. Casillo Group ha stanziato un bonus di mille euro per supportare i propri dipendenti, un riconoscimento che integrerà i servizi di welfare. Il colorificio San Marco, infine, ha distribuito 650 euro ed erogato fino a 150 euro a persona per il rimborso delle bollette
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