Superbonus, nessuna proroga. Più facile sbloccare i crediti

Economia

Simone Spina

L’agevolazione al 110% per le ristrutturazioni dei condomini non sarà allungata e i tempi per chiederla per nuovi lavori sono scaduti il 25 novembre. Da gennaio il rimborso fiscale scenderà al 90%. Nuove misure per cercare di sbloccare i crediti incagliati

ascolta articolo

Non c’è più tempo per avere il Superbonus al 110 per cento. L’ipotesi di allungare fino al 31 dicembre la possibilità per i condomini di avere l’agevolazione sembra sfumata definitivamente. I tempi erano ormai strettissimi e, soprattutto, c’è un problema di risorse: la misura introdotta nel 2020 dal secondo governo Conte, che permette di recuperare quanto speso per ristrutturare le abitazioni purché si migliorino i consumi energetici, è molto costosa.

Tempi scaduti, misura costosa

Al 30 novembre, calcola l’Enea, l’incentivo è cresciuto ancora e il carico sull’Erario, previsto a fine lavori per l’agevolazione fiscali, ammonta a quasi 64 miliardi. C’è da dire che il Superbonus ha dato una spinta notevole alla ripresa economica ma resta fissata al 25 novembre scorso la data entro cui si poteva presentare la domanda per avere la detrazione piena, sempre che il condominio avesse già dato il via libera alle opere.

Dall'anno prossimo agevolazione più magra

Da gennaio si cambia e per le nuove ristrutturazioni il rimborso sarà del 90 per cento, con alcune eccezioni come quella per le villette dove vivono famiglie a basso reddito (Isee fino a 15mila euro) che già hanno avviato i cantieri (30% delle opere entro fine settembre).

La zavorra dei crediti bloccati

Altra novità riguarda i crediti fiscali bloccati, che ammonterebbero a 5 miliardi, e che rischiano di mettere in ginocchio molte imprese. L’idea è di allargare le maglie per poter far circolare - quindi cedere - il diritto al rimborso, che nel tempo era stato ristretto per frenare le frodi.

Cessioni più ampie e cappello pubblico

Di solito, il proprietario di casa dà all’impresa edile il bonus, che – a sua volta – lo gira alla banca. Queste ultime d’ora in poi potranno passarlo di mano una volta in più di adesso, rendendo più probabile la loro circolazione. Arriva, inoltre, una garanzia pubblica per chi ha in pancia il credito incagliato: in pratica le aziende potranno ottenere dalle banche un prestito coperto dallo Stato

Economia: I più letti