Meta, Zuckerberg licenzia il 5% dei suoi dipendenti a basso rendimento

Economia

Nell'ambito della ristrutturazione, ai dipendenti che ricevono una bassa valutazione delle prestazioni da effettuare entro febbraio, verrà chiesto di lasciare il posto e contestualmente verrebbero effettuate nuove assunzioni per le posizioni rimaste vacanti.  Considerato che Meta ad oggi impiega circa 72.000 persone, la scure dei licenziamenti potrebbe abbattersi su 3.600 lavoratori

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Meta, la controllante di Facebook, Instagram e WhatsApp, prevede di licenziare circa 3.600 dipendenti prima di assumere nuove persone per ricoprire i loro ruoli a partire da quest'anno: lo scrive Bloomberg che rivela una nota interna inviata ai dipendenti. Il gruppo californiano ha confermato all'agenzia France Press (Afp) la decisione del ceo Mark Zuckerberg di licenziare il 5% del personale. A settembre Meta impiegava circa 72.400 persone. "Ho deciso di alzare l'asticella della gestione delle prestazioni e di eliminare più rapidamente i dipendenti con scarse prestazioni", ha affermato l'amministratore delegato nella nota.

Licenziamenti per efficienza e trasformazione aspettando Trump

Meta aveva già licenziato diverse migliaia di dipendenti nel 2023, dichiarato "l'anno dell'efficienza" dopo la pandemia. Licenziare una parte della forza lavoro in base alle prestazioni è una pratica comune nelle grandi aziende americane. Secondo Business Insider, una decisione simile è stata annunciata da Microsoft la scorsa settimana e riguarda meno dell'1% dei dipendenti del gruppo IT. Tuttavia, la mossa di Meta sembrerebbe rientrare in una serie di annunci volti a trasformare il gigante dei social media nell'era di Donald Trump ed Elon Musk. 

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Fine del Fact-Checking

La decisione di ridurre il personale non efficente arriva dopo che la scorsa settimana, Mark Zuckerberg ha annunciato di eliminare il suo programma di fact-checking negli Stati Uniti, progettato per combattere la disinformazione sulle sue piattaforme, e

considerato una "censura" contro i conservatori da parte della destra americana. Meta nei giorni scorsi ha anche detto addio ai programmi per le diversità e l'inclusione in azienda considerandoli "non più attuali".

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