
Lavoratori dipendenti o autonomi, redditi alti e bassi: chi avvantaggia di più la Manovra
Diverse misure inserite nella prima versione di quella che diventerà la prossima Legge di Bilancio vanno a incidere, direttamente o indirettamente, sulle buste paga degli italiani. Dalla flat tax al taglio del cuneo fiscale e ai premi di produttività: ecco cosa prevede il testo
Sono diverse le misure inserite in Manovra che vanno a impattare, direttamente o indirettamente, sul reddito dei lavoratori italiani. Alcune sono destinate solo ai dipendenti, altre agli autonomi e ai professionisti. Gli interventi su cui si è concentrato il governo, secondo alcuni, vanno a favorire soprattutto chi non ha un contratto di lavoro subordinato. Ecco le misure
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LAVORATORI AUTONOMI – Come già anticipato ampiamente nelle scorse settimane, si è deciso di alzare il tetto di ricavi e compensi entro cui applicare l’aliquota fiscale al 15% per i lavoratori autonomi: da 65mila euro si è passati a 85mila euro. Per la stessa categoria la Manovra ha poi inserito la cosiddetta “flat tax incrementale”, sempre al 15%, sulle variazioni di reddito rispetto a quello dichiarato nei tre anni precedenti
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In campagna elettorale si era parlato della volontà di introdurre la flat tax incrementale per tutti i lavoratori, dipendenti inclusi. Le difficoltà nel reperire i fondi necessari hanno poi spinto l’esecutivo a limitarla, per il momento, agli autonomi. Si applica poi solamente alle partite Iva che non rientrano nel regime forfettario e solo su imponibili sotto i 40mila euro
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Nel momento in cui si superano i 100mila euro scatta il ritorno automatico al regime di tassazione ordinario e non si applica più la più favorevole aliquota del 15%. Come sottolinea il Corriere della Sera, queste modifiche vanno a far sì che, a parità di reddito, un lavoratore autonomo sarà sottoposto a regime fiscale più vantaggioso rispetto a quello previsto per un dipendente oppure un pensionato
Manovra, flat tax al 15% fino a 85mila euro: come funzionerà
Questo perché i redditi delle ultime due categorie di contribuenti sono soggetti anche ad aliquote Irpef che seguono il regime degli scaglioni sulla base del reddito, a cui vanno aggiunte le addizionali Irpef comunali e regionali (molto alte in alcune città)
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DIPENDENTI – Accantonata qualsiasi forma di flat tax per i dipendenti, la Manovra si è per il momento limitata a intervenire ad esempio dimezzando l’aliquota fiscale sui premi di produttività e simili fino a 3mila euro (redditività, efficienza, qualità), che dal 10% scende fino al 5%
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Palazzo Chigi è andato poi a tagliare di tre punti percentuali il cuneo fiscale per chi ha un reddito lordo che non supera i 20mila euro. Dal prossimo anno, chi rientra in questi parametri verserà alle casse dell’Inps circa il 6% del proprio reddito lordo e non più il 9%. L’intervento vale 4.185 miliardi di euro. Resta invece confermato al 2% il taglio già previsto dal governo Draghi per i redditi fino a 35mila euro
Che cos'è il cuneo fiscale e perché si parla del suo "taglio"
Il vantaggio netto del taglio del cuneo – considerando i lavoratori con reddito compreso tra 15 e 30 mila euro - va dai 24 ai 45 euro netti al mese, per 13 mensilità di stipendio. Il beneficio lordo, per le stesse fasce reddituali, sempre a livello mensile, si collocherebbe tra i 34 e i 69 euro. A stimarlo è la Fondazione nazionale dei commercialisti, che in una simulazione per Ansa ha calcolato la proroga della riduzione di 2 punti percentuali per il 2023 e ipotizzato un ulteriore incremento di un punto, per un totale di 3, anche per i redditi sopra i 20mila euro

CAMERIERI - Per i camerieri si è prevista la detassazione al 5% delle mance, oggi tassate con l'aliquota Irpef ordinaria

LA CARTA RISPARMIO SPESA - Nel "pacchetto famiglia" contenuto nella Manovra viene poi istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una "Carta Risparmio Spesa" per redditi bassi fino a 15mila euro, che sarà gestita dai Comuni e pensata per l'acquisto di beni di prima necessità
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