
Manovra, flat tax al 15% per Partite Iva fino a 85mila euro: ecco come funzionerà
All'innalzamento della soglia entro cui si può usufruire del regime agevolato, prima fissata a 65mila euro, si accompagnano alcune norme anti-evasione. Introdotta anche la cosiddetta flat tax incrementale in cui il 15% si applica con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro

Arrivano le prime novità strutturali sulla flat tax, cavallo di battaglia del centrodestra inserito nel testo della Legge di Bilancio. Sale il tetto di ricavi e compensi entro cui si può beneficiare del regime forfettario al 15% per le partite Iva: da 65mila si passa a 85mila euro. E c'è anche la flat tax incrementale
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REGIME FORFETTARIO – Tutti i lavoratori autonomi e le partite Iva con ricavi e compensi annuali non superiori a 85mila euro si vedranno applicare un’aliquota unica al 15%. La platea di beneficiari, secondo le stime del Ministero dell’Economie e delle Finanze, supererà di poco le 100mila persone
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NORME ANTI-EVASIONE – Il governo punta anche al contrasto dell’evasione fiscale. Così, chi non sarà in regola con il Fisco potrebbe venire escluso dal regime forfettario al 15%. E quindi, come scrive Il Sole 24 Ore, chi supererà i 100mila euro, a partire dal 2023, dovrà immediatamente uscire dal regime agevolato, senza aspettare l’anno fiscale seguente (come invece avviene ora)
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Da quando si raggiungeranno i 100mila euro bisognerà automaticamente emettere anche fatture Iva. Se invece si supereranno gli 85mila euro, rimanendo però sotto la soglia dei 100mila, si resterà invece in regime forfettario, ma solo fino all’anno successivo. In pratica: se nel 2023 si raggiungono i 100mila euro si esce subito dalla tassazione agevolata; se invece si rimane tra gli 85mila e i 100mila euro l’aliquota si alzerà dal 2024
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Si vuole così evitare che un lavoratore “aggiusti” i propri conti con le fatturazioni relative ad anni diversi, in modo da riuscire sempre a rientrare nel campo di applicazione dell’aliquota fiscale al 15%

C’è da dire che dallo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze è però arrivato un monito. Nel documento sull’evasione collegato alla Nadef, si legge infatti che l’introduzione di una flat tax collegata a una specifica soglia “può generare comportamenti anomali in corrispondenza della soglia medesima”

FLAT TAX INCREMENTALE – Viene anche introdotta per i lavoratori autonomi una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro. Verrà applicata l’aliquota del 15% su una quota dell’incremento di reddito 2022, paragonato al più alto reddito dichiarato nei tre anni precedenti e assoggettato all’Irpef

Restano quindi esclusi i lavoratori dipendenti, inizialmente ricompresi nell’ambito della misura. Ci si è accorti che un intervento di questo tipo sarebbe stato però troppo difficile. Lo aveva già preannunciato il viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo (in foto), nei giorni precedenti al Consiglio dei ministri in cui si è discussa la Manovra

"Vorremmo estendere la flat tax incrementale ai dipendenti ma i numeri sono robusti ed è più complesso farlo”, aveva detto Leo intervistato a Quarta Repubblica. Il viceministro aveva però sottolineato che anche sui redditi dei lavoratori dipendenti si comunque sarebbe intervenuti con altre misure

I dipendenti del settore privato "hanno il premio di produttività sul quale si applica un 10% fino a 3mila euro. Possiamo lasciare il 10% fino a 3mila euro e poi sulla parte che supera i 3mila possiamo applicare il 15%, oppure possiamo applicare il 5% sui 3mila euro", aveva detto Leo
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