
Cuneo fiscale, che cos'è e perché la politica parla del suo "taglio"
Si tratta della differenza tra i soldi spesi da un datore di lavoro per un lavoratore (imposte, contributi e retribuzione) e quanto percepito dal lavoratore stesso (lo stipendio al netto della tassazione a suo carico)

Il taglio del cuneo fiscale è da sempre tra i cavalli di battaglia più frequenti delle campagne elettorali italiane. I partiti di vario colore, da sinistra a destra, lo invocano come metodo per aumentare gli importi percepiti dai lavoratori e come incentivo all’assunzione da parte dei loro datori di lavoro
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COSA SIGNIFICA CUNEO FISCALE – Con cuneo fiscale si intende l’effetto della tassazione non soltanto sul reddito dei lavoratori, ma più in generale sull’andamento dell’occupazione e sulla salute del mercato del lavoro. L’Ocse lo definisce in sintesi il rapporto che intercorre tra le tasse pagate da un lavoratore medio e il costo totale del lavoro per il suo datore
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COME SI CALCOLA IL CUNEO FISCALE – Elemento fondamentale nel calcolare il cuneo fiscale è quindi la tassazione prevista dalla legge nazionale. Bisogna tener conto innanzitutto delle imposte, sia dirette che indirette. Tra le prime, quelle applicate sul reddito per il solo fatto di essere prodotto, si può citare l’Irpef. Rientra ad esempio nelle seconde, che incidono sulla ricchezza nel momento in cui viene spesa o trasferita, l'Iva
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A queste si aggiungono i contributi previdenziali, versati all’Inps o ad altre casse, sia che siano a carico del lavoratore che del datore di lavoro. Per fare un esempio: su un reddito di un lavoratore dipendente, per calcolare il cuneo fiscale, bisognerà prendere in considerazione l’Irpef e i contributi previdenziali. Su un reddito prodotto da un lavoratore autonomo libero professionista, all’Irpef e ai contributi pensionistici si aggiunge l’Iva
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CASI PARTICOLARI – In presenza di casi particolari, come quelli delle famiglie con a carico figli minori, oppure disabili, per riuscire a quantificare il cuneo fiscale entreranno nel calcolo anche gli eventuali importi versati dalle casse pubbliche a beneficio dei lavoratori

Il cuneo fiscale diventa quindi il valore della differenza tra i soldi spesi dal datore di lavoro per il lavoratore (imposte, contributi e retribuzione) e quanto percepito dal lavoratore stesso (sottraendo allo stipendio il valore della tassazione a cui è sottoposto)

PERCHÉ SI PARLA DI TAGLIO DEL CUNEO FISCALE – Il mantra del “taglio del cuneo fiscale” punta quindi a ridurre proprio questa differenza. Più è alto il valore del cuneo, più la tassazione sul lavoro è forte. Viceversa, se il valore del cuneo è basso, significa che il sistema fiscale impatta meno sul lavoro
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