
Superbonus, il governo valuta di estendere la cessione dei crediti a 10 anni. Cosa cambia
Nelle prossime ore potrebbe arrivare una novità per il più importante contributo statale legato al mondo dell’edilizia, che permetterebbe di aumentare la capienza fiscale di banche, intermediari finanziari, imprese e contribuenti, allungando anche i tempi di fruizione delle agevolazioni. La certezza arriverà appena l'esecutivo pubblicherà il decreto Aiuti-quater in Gazzetta Ufficiale

Dieci anni, anziché quattro, per la cessione dei crediti d'imposta legati al superbonus. La soluzione per tentare di sbloccare lo stallo dei cassetti fiscali può arrivare nel dl aiuti quater, che il governo ha già varato una settimana fa ma su cui sta definendo alcuni significativi ritocchi prima di inviarlo al Quirinale, ora che il Parlamento ha completato l'esame del dl aiuti ter
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L’OBIETTIVO – “Salvo il pregresso, lo Stato non può continuare a garantire il ritmo del credito d'imposta attuale”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Lo scopo di tale manovra da parte della maggioranza è quella di definire meglio il passaggio dal 110% al 90%. Il viceministro dell'Economia Maurizio Leo ha parlato di "ipotesi allo studio" per venire incontro a chi si dovesse trovare "in situazioni di indigenza", ventilando la "creazione di un fondo, che possa integrare" il 10% per coprire il 100% delle spese
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COME FUNZIONEREBBE – Ad incidere sarebbe il comma 5 dell’articolo 8 del decreto, dove si sostiene che gli interventi per i quali sono state scelte le opzioni di fruizione indiretta (cessione del credito e sconto in fattura), con operazioni che si sono perfezionate entro il 10 novembre scorso, possano essere ripartite in quote annuali. Su richiesta del cessionario, si potrà fruire dell’agevolazione in un periodo di tempo più lungo, fino a dieci anni
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L’ALLINEAMENTO DEL SUPERBONUS - L’intervento permette di fatto di aumentare la capienza fiscale di banche, intermediari finanziari, imprese e contribuenti allungando i tempi di fruizione delle agevolazioni e allineandole a quelli già previsti per altri bonus edilizi, come il Bonus Facciate e il Bonus Ristrutturazione
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NECESSARI ULTERIORI AGGIORNAMENTI - Il periodo di tempo di dieci anni potrebbe tuttavia essere soltanto un limite massimo: non si esclude che i titolari dell’agevolazione possano beneficiarne in un periodo di tempo più ridotto. Per la conferma delle novità si dovrà attendere il testo del Decreto Aiuti quater, che dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 18 novembre ma sarà soprattutto l’Agenzia delle Entrate a dover dipanare gli ultimi dubbi
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IL POSSIBILE PROBLEMA – In questo modo, però, si rischia di non risolvere del tutto il problema di liquidità delle imprese che hanno optato per lo sconto in fattura. L’unica possibilità per loro è che i crediti incagliati possano essere sbloccati dall’aumento della capienza fiscale delle banche
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COSA CAMBIA PER I CONTRIBUENTI - Sul fronte della compensazione non cambia nulla, comunque, per i contribuenti interessati al Superbonus. In questo caso, infatti, la detrazione può essere sempre e solo ripartita in quattro anni. Il testo del decreto, infatti, non interviene in questo senso. A beneficiare della ripartizione in dieci anni saranno probabilmente soltanto le operazioni già chiuse al 10 novembre, per le quali i cessionari o i fornitori che non hanno optato per la cessione del credito potranno dividere i crediti acquistati fino a dieci quote

RISORSE RIDOTTE – In vista della Manovra, al Mef stanno completando i calcoli per quantificare le risorse a disposizione. Si parte dai 21 miliardi in deficit, a cui potrebbero sommarsi i fondi strutturali non usati (5-7 miliardi), quelli derivanti da una stretta al Reddito di cittadinanza, dall'anticipo del décalage del superbonus e dalla tassa sugli extraprofitti, che potrebbe arrivare al 33%

DOVE VERRANNO STANZIATE – La gran parte delle risorse sarà destinata alla lotta al caro energia mentre il resto per misure 'bandiera' come gli incentivi alla natalità; la conferma del forfettario per gli autonomi con aumento della soglia a 85.000 euro; la 'tregua fiscale' sulle cartelle fra mille e 3 mila euro; la riattivazione della società "Stretto di Messina spa" (in liquidazione da nove anni), annunciata da Salvini come primo atto verso la costruzione del ponte; o lo stop a plastic e sugar tax chiesto da Forza Italia

IL CUNEO FISCALE - Sul cuneo fiscale l'obiettivo è trovare risorse per confermare il taglio di due punti, mentre sulle pensioni si pensa a una soluzione su 41 anni di contributi e 61 o 62 di età. "I 41 anni devono essere scollegati dall'età", ha ribadito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che a Palazzo Chigi ha partecipato agli incontri sul Pnrr fra le parti sociali e il ministro Raffaele Fitto
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